mercoledì 17 marzo 2010

L'uso della bicicletta in città ed i suoi rischi

Purtroppo l'utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano sui percorsi urbani è spesso ostacolato da città con sistemi viari progettati per favorire soprattutto il traffico di automobili private, con ampie strade su cui spesso si raggiungono velocità pericolose, e l'uso diffuso di rotatorie, particolarmente svantaggiose e pericolose per pedoni e ciclisti. Spesso è riscontrabile anche la mancanza di percorsi protetti e di aree di parcheggio per biciclette. Le associazioni ambientaliste e i movimenti che sostengono la mobilità ciclabile, spesso facendo riferimento alle politiche di mobilità olandesi e danesi, ritengono difatti che il problema sia contenuto nell'incapacità del contesto urbano di regolarizzare e sostenere la coesistenza pacifica di biciclette e mezzi a motore su una sola sede stradale: da qui la necessità di una rete ciclabile che smisti e differenzi i due flussi.Il comportamento degli automobilisti, non sempre attenti all'incolumità degli utenti più deboli della strada, contribuisce non poco a rendere pericoloso l'uso della bicicletta in città. Tra le scorrettezze pericolose per il ciclista, oltre ai classici non rispetto del segnale di stop, velocità eccessiva, mancato uso degli indicatori di direzione, parcheggio sulle piste ciclabili, è degna di menzione l'incauta apertura di sportelli di auto parcheggiate a lato strada, che costituisce uno degli incidenti tipici per i ciclisti urbani. Anche lo scorretto uso delle rotonde espone i ciclisti, che stanno percorrendo la rotonda, al rischio di vedersi tagliare la strada o peggio venire investiti dagli automobilisti al momento che questi si apprestano ad uscire dalle rotonde. Un altro problema è venire stretti contro altre macchine o a lato della strada quando si viene superati, in particolare da mezzi pesanti e autobus.Per rispondere a questi problemi, ma soprattutto per il gusto immediatista dell'atto, in molte grandi e medie città si è sviluppato negli ultimi anni un fenomeno spontaneo detto massa critica.
fonte: www.wikipedia.it

martedì 16 marzo 2010

Bicicletta: Categorie


Secondo l'uso, le biciclette si possono classificare come segue:

  • Bici da passeggio (robuste, dotate di parafanghi e paracatena, spesso monomarcia)
  • Bicicletta da corsa (superleggera, priva di accessori)
  • Bicicletta da pista (priva di freni e cambio, dotata di scatto fisso, usata nei velodromi)
  • Mountain bike (particolarmente robusta, dotata di cambio ad ampia escursione e adatta a percorsi sterrati)
  • Bicicletta da città (un compromesso tra robustezza ed efficienza meccanica, generalmente ricca di accessori)
  • BMX (piccola, talvolta monomarcia, adatta ad acrobazia)
  • Tandem (bicicletta per due persone)
  • Bici da turismo (comoda e con accessori per lunghi viaggi)
  • bicicletta da stazione: un mezzo robusto e generalmente ben funzionante, ma di aspetto poco appetibile, atto a essere depositato presso nodi di interscambio del trasporto pubblico senza grossi rischi di furto.

A seconda della forma del telaio, si possono definire le seguenti classificazioni per le biciclette moderne:

  • bicicletta da uomo: telaio "a diamante", seduta verticale;
  • bicicletta da pista: telaio come quella da uomo, ma con piantone della sella e forcella con angolo meno accentuato rispetto alla verticale, seduta verticale;
  • bicicletta da donna: telaio a U, aperto, seduta verticale;
  • bicicletta reclinata: telaio di varie forme, trazione posteriore o anteriore, utilizzo di un sedile al posto del sellino, postura più o meno distesa a seconda dell'uso (generalmente dai 20 ai 50 gradi);
  • bicicletta pieghevole: una qualsiasi delle precedenti, ma con il telaio pieghevole in una o più parti, per un trasporto più agevole.

Le biciclette reclinate, generalmente abbinate all'utilizzo di una carenatura aerodinamica, sono i più veloci veicoli a propulsione umana (HPV, Human Powered Vehicle) e detengono sostanzialmente tutti i record di velocità in questa categoria: 130,36 km/h nei 200 m (Sam Whittingham,2004) e 85,991 km nel record dell'ora (Fred Markham, 2006).

Per le biciclette esiste una gamma infinita di accessori e personalizzazioni: parafanghi e paracatena (carter), luci a dinamo o elettriche,computer di bordo, portapacchi, borse e cesti per il trasporto di oggetti, sound system ambulanti (a batteria o a dinamo), campanelli e trombe per la segnalazione acustica, abbigliamento specializzato: scarpe, pantaloni imbottiti, tute, caschi, guanti, manubri e selle di ricambio, indicatori di direzione e di frenata...

Esistono anche accessori per integrare la propulsione umana con l'energia di un motore elettrico o a scoppio, e biciclette progettate e costruite per integrare queste tecnologie.

  • biciclette a pedalata assistita: bicicletta dotata di una batteria ricaricabile, posta in una apposita custodia che ne consente l'utilizzo e l'estrazione, per una comoda ricarica dalla rete elettrica domestica. La normativa prevede che il motore venga attivato dalla pedalata e si spenga allorché la pedalata viene sospesa. Tali biciclette sono esenti da omologazione (direttiva europea 2002/24/CE, art. 1, punto h) e, contrariamente ai ciclomotori, non richiedono il pagamento di un bollo di circolazione, né assicurazione, né uso obbligatorio del casco. In Italia la velocità massima sviluppabile da una bicicletta a pedalata assistita è fissato dal Codice della Strada a 25 km/h. Il motore può essere direttamente accoppiato ad una ruota (spesso quella anteriore) mediante ruote in gomma che fanno attrito sul cerchione, oppure collegato alla catena, oppure essere integrato nel mozzo della ruota stessa. Questi ausili possono essere usati più o meno occasionalmente per superare salite o per incrementare la velocità. Le case costruttrici affermano che mezzi di questo tipo possono coprire distanze fino a 50-80 km. Per viaggi lunghi si possono prevedere una o più batteria di scorta.
  • bicicletta fotovoltaica: particolare sottospecie di bicicletta a pedalata assistita che utilizza l'energia solare per ricaricare la batteria del motore elettrico, migliorando l'autonomia di viaggio. Il pannello fotovoltaico può avere un'area tra 0,5 m² e 1 m². La problematica principale è il basso rendimento, generalmente dimezzato a causa dell'esposizione raramente perpendicolare ai raggi solari. Il pannello inoltre deve essere disposto in modo da non creare problemi aerodinamici che metterebbero in pericolo la sicurezza del ciclista. Una allettante alternativa potrebbe essere quella di utilizzare un pannello solare fisso (sul tetto di casa) e ricaricare la batteria della propria bicicletta a pedalata assistita solo durante le soste.
  • bicicletta a Idrogeno: La pedalata viene assistita mediante un motore elettrico, caricato da una cella a combustibile, che si aziona grazie alla combinazione di idrogeno, in forma «solida» di idruri metallici, con l'aria. Un apposito sensore regola la potenza, in base alla necessità rilevata, da erogare ai pedali. il primo prototipo funzionante al mondo è stato realizzato dall'istituto per le tecnologie avanzate del CNR di Messina.

fonte: www.wikipedia.it

lunedì 15 marzo 2010

Bicicletta: Descrizione e componenti


Nel corso della sua lunga storia furono molti i tentativi di introdurre variazioni nella struttura della bicicletta, vuoi per migliorarne l'efficienza alla luce dei progressi scientifici (della biomeccanica in particolare), vuoi per esperimenti di design, ma nonostante ciò la struttura generale della bicicletta può ormai essere considerata cristallizzata e si trova sostanzialmente immutata in tutte le numerose tipologie in cui si declina al giorno d'oggi.

L'elemento portante è costituito dal telaio. Su questo trovano alloggiamento le numerose componenti che consentono il funzionamento del mezzo. Queste componenti possono essere raggruppate in una serie di sistemi che assolvono ciascuno ad una specifica funzione.

Lo sterzo, costituito dalla forcella che regge la ruota anteriore collegata mediante un canotto (o pipa) inclinato in avanti al manubrio, consente di variare la direzione della ruota anteriore rispetto all'asse longitudinale del mezzo consentendo di eseguire le curve. La forcella dello sterzo funge da punti di aggancio della ruota anteriore, mentre il carro posteriore del telaio regge la ruota posteriore alla quale il conducente impartisce il movimento mediante latrasmissione, che in molte tipologie di bicicletta è associata ad un cambio di velocità, costituito da ingranaggi multipli sulla ruota posteriore ed eventualmente sulla corona, o più raramente da sistemi di ingranaggi contenuti nel mozzo della ruota posteriore (cambio epicicloidale). Sulla ruota posteriore è normalmente montato un meccanismo di ruota libera, che permette alla ruota posteriore di girare (nel solo senso di marcia) indipendentemente dal movimento dei pedali, consentendo alla bicicletta di avanzare per inerzia.

Alcune biciclette montano invece il cosiddettoscatto fisso, inizialmente caratteristico delle bici da pista usate nei velodromi senza freni e senza cambio, ma che ultimamente trova sempre maggiore diffusione anche per l'uso su strada ad opera dei cosiddetti "bike messangers", ovvero fattorini in bicicletta, popolari in diverse grandi città, che lo prediligono per l'efficienza meccanica, per l'affidabilità e poiché richiede pochissima manutenzione. Molti ciclisti infine ne apprezzano il contatto diretto con la strada che trasmette e lo giustificano con motivazioni filosofiche.La maggior parte delle biciclette è inoltre dotata di un impianto frenante che può agire sul mozzo della ruota (a disco o a tamburo) o sui cerchioni (a bacchetta, cantilever, v-brake, ... ). I comandi dei freni sono normalmente sul manubrio.

Esiste anche un comando di freno a contropedale, poco diffuso in Italia, che attiva un freno generalmente a tamburo se i pedali vengono ruotati in direzione opposta al movimento.Il conducente viaggia normalmente in posizione seduta su una sella o sellino di forma approssimativamente triangolare, posta leggermente arretrata rispetto alla verticale del movimento centrale e collegata al telaio mediante un tubo detto reggisella o canotto della sella che scorrendo all'interno del piantone consente la regolazione dell'altezza della sella. Da questa posizione, gode di una ottima visuale sull'ambiente circostante e sull'eventuale traffico.Per ridurre l'attrito delle parti in movimento, vengono utilizzati cuscinetti a sfere. Sul mozzo delle ruote sono realizzati avvitando sui perni supporti a forma di cono con la superficie concava, su cui scorrono le sfere, trattenute in apposite cavità realizzate nel mozzo. I cuscinetti sono presenti anche sul movimento centrale, sui pedali, sullo sterzo, sul meccanismo di ruota libera.


fonte: www.wikipedia.it

venerdì 12 marzo 2010

Mike Tyson - Dopo il ritiro


Il Mike Tyson's world tour

Mike indossa nuovamente un paio di guantoni, solo per esibizione questa volta, il 20 ottobre 2006 quando affronta sulla distanza delle quattro riprese il peso massimo Corey Sanders detto T-Rex. Si tratta del primo incontro del Mike Tyson's World Tour, che si tiene a Youngston nello Stato dell'Ohio e che, in futuro, prevede altri incontri del genere in diverse parti del mondo. Il Mike Tyson's World Tour era stato annunciato dallo stesso pugile qualche mese prima ed aveva lo scopo, neanche troppo taciuto, di riassestare le finanze dell'ex campione. L'attrazione che Tyson riesce ancora ad esercitare sul pubblico, nonostante le recenti sconfitte, è ben dimostrata dal successo della vendita dei biglietti di questo suo primo match-esibizione contro Sanders. Mike Tyson, per l'occasione, si presenta sul ring in discreta forma, avendo fatto registrare un peso di poco superiore ai 109 kg e, nel corso dei quattro round, porta buone combinazioni di colpi e appare ancora molto veloce. Mike, nella prima ripresa, riesce anche ad atterrare Corey Sanders con un destro degno dell'Iron Mike dei tempi migliori e scatena immediatamente una vera e propria ovazione tra i suoi tifosi. Essi accorrono sempre in gran numero ad ogni evento che vede protagonista Mike Tyson e ciò è confermato, negli ultimi mesi del 2006, dalle palestre piene di sostenitori ben disposti a pagare il prezzo del biglietto pur di vedere il pugile impegnato in semplici sedute di allenamento. Centinaia di persone, infatti, ammirano l'ex campione che colpisce il sacco o che è intento a portare dei colpi sul ring contro alcuni sparring partner o contro gli speciali guanti dell'allenatore, un ex pugile Jeff Fenech.

Altri Guai Giudiziari

Per Mike Tyson il 2006 si conclude con un altro guaio giudiziario perché il 29 dicembre egli viene arrestato all'uscita di un night club di Scottsdale, un sobborgo elegante della città di Phoenix, nell'Arizona. Mike, a bordo della sua BMW nera, aveva quasi tamponato l'auto dello sceriffo destando pertanto i sospetti delle forze dell'ordine. Tyson veniva fermato e, in seguito all'immediato controllo, appariva in evidente stato confusionale e nella sua auto venivano rinvenuti diversi grammi di cocaina. L'ex pugile veniva quindi incriminato per possesso di sostanze stupefacenti e guida in stato di ebrezza. Il processo contro Mike Tyson si è concluso quasi un anno dopo quando, il 19 novembre del 2007, Tyson è stato riconosciuto colpevole dal giudice Helene Abrams del tribunale di Mesa in Arizona di tutti i capi d'accusa. Mike Tyson, che rischiava fino a tre anni e mezzo di prigione, è stato invece condannato a scontare un solo giorno di detenzione nel carcere Maricopa County Jail, a pagare una multa di circa 3500 dollari e a prestare 360 ore di servizi sociali. Egli inoltre dovrà sottoporsi a controlli periodici nei prossimi tre anni. A molto hanno valso, per il raggiungimento di questa sentenza minima per Tyson, le lettere di clemenza scritte al giudice dalla dottoressa Monica Turner, ex moglie di Mike, e soprattutto il fatto che Tyson, dopo aver riconosciuto la sua dipendenza da cocaina e marijuana, abbia intrapreso un programma di riabilitazione per dipendenza da diverse sostanze e che fino alla data del processo abbia superato con successo ben 29 test antidroga. Il 20 ottobre 2007 alle 9 del mattino Mike Tyson è stato rinchiuso nel carcere Maricopa County Jail, isolato dagli altri 1500 detenuti, per scontare la pena di 24 ore di incarcerazione. Rilasciato nella mattinata del 21 ottobre, dopo aver scontato la pena inflittagli, si è recato dai suoi familiari per trascorrere alcuni giorni di vacanza assieme a loro.

fonte: www.wikipedia.it

giovedì 11 marzo 2010

Mike Tyson IIII


Il declino - L'acussa di stupro e il carcere

Alla fine del 1991 tuttavia, la rincorsa al titolo viene bloccata dall'accusa di stupro da parte della reginetta di bellezza Desirěe Washington. Segue un processo che viene seguito dall'intera America, divisa tra colpevolisti ed innocentisti. Ad emettere la sentenza è il giudice Patricia J. Gifford (nota femminista) che lo condanna a 10 anni di carcere (di cui 4 con pena sospesa). Tyson entra nel carcere di Plainfield, nello Stato dell'Indiana, nel febbraio del 1992 e ne esce soltanto nel marzo del 1995 dopo 1095 giorni di reclusione e beneficiando, tra l'altro, di uno sconto sulla pena per buona condotta. La vita dell'ex-campione sta andando evidentemente a rotoli e in molti aspetti somiglia a quella, altrettanto tragica, di un altro pugile peso massimo che Tyson considera da sempre uno dei suoi idoli: Charles "Sonny" Liston, Campione del mondo dal 1962, quando batté Floyd Patterson, un altro allievo di Cus D'Amato, fino al 1964 quando venne sconfitto dall'astro nascente Cassius Clay che dopo questo incontro cambierà il suo nome in Muhammad Alì.

Il Ritorno al pugilato

Tyson, dal momento del rilascio, riprende subito la sua attività pugilistica e sostiene alcuni incontri con pugili di medio livello che batte con disinvoltura. I suoi tifosi e l'intero mondo della boxe, bisognosi di una figura carismatica in un'epoca di grossa crisi per questo sport, sperano in un ritorno in grande stile di Iron Mike. Tyson non delude nessuno perché conquista prima la versione WBC del titolo dei pesi massimi battendo il valido britannico Frank Bruno alla vecchia maniera, un KO alla terza ripresa e poi impiegando un solo round per sbarazzarsi di Bruce Seldon e fare sua anche la cintura WBA. Nel novembre del 1996, dieci anni dopo aver conquistato il primo titolo mondiale, arriva il momento di difendere il titolo WBA contro un avversario di grande prestigio: l'ex re dei massimi leggeri e dei massimi "The Real Deal" Evander Holyfield, il cui incontro che era stato già fissato nel 1991, prima della condanna di Tyson e che quindi ora è molto atteso dagli appassionati. Mike Tyson, in questo match molto combattuto e altamente spettacolare, viene prima messo a sedere da un colpo di Holyfield nella sesta ripresa e poi sconfitto, tra lo stupore collettivo, per KO tecnico all'undicesima ripresa. I dubbi su quanto sia rimasto delle sue qualità pugilistiche, in seguito alla prigione, si fanno sempre più reali.


mercoledì 10 marzo 2010

Mike Tyson III


Carriera de Pugile - Gli inizi da Professionista

Cus D'Amato decide allora che è tempo per "il suo Tyson" di passare al pugilato dei professionisti e il debutto di Mike nel marzo del 1985 si risolve in una fulminea vittoria per KO al primo round quando batte Hector Mercedes in appena 77 secondi. Tyson continua a vincere accumulando una serie di successi prima del limite dapprima contro avversari di poco livello fino a Top Contender della categoria. L'anziano allenatore Cus D'Amato morirà a causa di una polmonite nel novembre del 1985 all'età di 77 anni, non riuscendo a vedere il proprio pupillo vincere il titolo.

Il Titolo

A poco più di 20 anni l'ente World Boxing Council dà l'opportunità a Tyson di affrontare il campione Trevor Berbick, noto per aver sconfitto Muhammad Ali nell'ultimo match di The Greatest. Tyson (27-0-0) batte per KO al secondo round Berbick (31-4-1) conquistando il titolo mondiale WBC a soli 20 anni 4 mesi e 22 giorni . Il giovane pugile dedicherà questa vittoria al suo indimenticato tutore Cus D'Amato e nel corso dei nove mesi successivi, riunificherà la corona dei pesi massimi sconfiggendo prima ai punti in 12 riprese James Smith, detto Spaccaossa, per la cintura WBA e poi, sempre ai punti, Tony Tucker, detto TNT per il titolo della International Boxing Federation (IBF). Diviene così il primo peso massimo nella storia a detenere tre delle quattro cinture delle federazioni più importanti. Il regno di Iron Mike dura più di tre anni durante i quali egli appare un'imbattibile macchina da pugni. Nessun avversario sembra potergli resistere e ogni suo incontro si risolve inevitabilmente in impressionanti e rapidissimi KO. Tra le sue vittime vi sono: Pinklon Thomas, Tyrell Biggs (medaglia d'oro nei supermassimi alle Olimpiadi di Los Angeles dalle quali era stato escluso Tyson), Michael Spinks (vincitore della medaglia d'oro nei pesi medi, però alle olimpiadi del 1976, e messo KO in appena 91 secondi), Carl Williams detto The truth e, addirittura, l' ex-campionissimo Larry Holmes, che aveva conservato il titolo dei massimi per ben 7 anni, dal 1978 al 1985, difendendolo anche contro Muhammad Alì nel 1980. Tyson dimostra un'ulteriore eccezionale prova di forza mandando KO in appena 91 secondi l'ex imbattuto campione dei mediomassimi Michael Spinks che dopo questa sconfitta non metterà mai più piede sul ring.

Il passaggio con Don King

Nel 1988 Tyson licenzia Kevin Rooney, l'allenatore che lo aveva preparato a tutti i suoi match da professionista, per firmare un contratto che lo lega al potente e discusso promoter Don King. Molti interpretano questo momento come l'inizio del declino professionale e personale di Iron Mike. [10]La supremazia di Tyson nei pesi massimi si conclude bruscamente e con grande sorpresa l'11 febbraio 1990 quando, a Tokyo, viene pesantemente sconfitto da James Douglas detto Buster per KO alla decima ripresa. Comincia così la corsa di Tyson verso la riconquista del titolo mondiale ma nei due anni successivi egli disputa e vince solo 4 incontri (di cui 3 per KO).

lunedì 8 marzo 2010

Mike Tyson II


Incontro con la boxe
In seguito all'ennesimo scippo, per allontanarlo da Brooklyn e da un sicuro avvenire fatto di crimini più gravi, Tyson viene destinato al riformatorio Tryon dove cambierà il corso della sua esistenza. In questo centro per ragazzi incorreggibili, infatti, egli parteciperà alle lezioni di boxe tenute dal secondino ed ex-pugile medio-massimo professionista Bobby Stewart. Quest'ultimo viene immediatamente colpito dalla prestanza fisica del piccolo Tyson, che a tredici anni pesa più di 80 chili, e nota, fin dalle prime volte che gli permette di salire sul ring, sia la forza impressionante che la straordinaria attitudine per la boxe del ragazzo. Stewart decide pertanto di presentare Mike al leggendario allenatore Cus D'Amato che, in passato, era diventato celebre per aver guidato due pugili verso il titolo mondiale: Floyd Patterson, Campione dei pesi massimi dal 1956 al 1962, e Josè Torres detto Chegui, Campione dei medio-massimi nel periodo 1965-1966.

Il rapporto con Cus D'amato e la carriera da dilettante

Cus D'Amato resta favorevolmente impressionato dalla vista del giovane Mike e arriva addirittura a predire, la prima volta che lo osserva mentre incrocia i guantoni con Bobby Stewart, che quel ragazzo tredicenne, se guidato e allenato a dovere, sarà indubbiamente il prossimo grande campione dei pesi massimi. L'allenatore decide poi nel settembre del 1980, poco dopo il quattordicesimo compleanno di Tyson, di accogliere nella sua casa di Catskill nello stato di New York, salvandolo così dal riformatorio. Due anni dopo, nel 1982, D'Amato adotta Tyson legalmente, dopo che la madre di Mike muore di cancro, facendogli da padre e guida negli anni futuri. Mike Tyson, allenato da D'Amato e da un altro discepolo di Cus Teddy Atlas, vince nel 1982 l'oro nella categoria Pesi Massimi alle Olimpiadi Junior. Come dilettante disputa una eccellente carriera sostenendo in tutto 54 incontri di cui 48 vinti. Le frequenti soluzioni prima del limite lasciano intravedere per lui un brillante futuro tra i professionisti. Tyson comunque verrà sconfitto due volte da Henry Tillman ai Trials per partecipare alla XXIII Olimpiade che si svolgerà a Los Angeles nel 1984.