mercoledì 17 marzo 2010

L'uso della bicicletta in città ed i suoi rischi

Purtroppo l'utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano sui percorsi urbani è spesso ostacolato da città con sistemi viari progettati per favorire soprattutto il traffico di automobili private, con ampie strade su cui spesso si raggiungono velocità pericolose, e l'uso diffuso di rotatorie, particolarmente svantaggiose e pericolose per pedoni e ciclisti. Spesso è riscontrabile anche la mancanza di percorsi protetti e di aree di parcheggio per biciclette. Le associazioni ambientaliste e i movimenti che sostengono la mobilità ciclabile, spesso facendo riferimento alle politiche di mobilità olandesi e danesi, ritengono difatti che il problema sia contenuto nell'incapacità del contesto urbano di regolarizzare e sostenere la coesistenza pacifica di biciclette e mezzi a motore su una sola sede stradale: da qui la necessità di una rete ciclabile che smisti e differenzi i due flussi.Il comportamento degli automobilisti, non sempre attenti all'incolumità degli utenti più deboli della strada, contribuisce non poco a rendere pericoloso l'uso della bicicletta in città. Tra le scorrettezze pericolose per il ciclista, oltre ai classici non rispetto del segnale di stop, velocità eccessiva, mancato uso degli indicatori di direzione, parcheggio sulle piste ciclabili, è degna di menzione l'incauta apertura di sportelli di auto parcheggiate a lato strada, che costituisce uno degli incidenti tipici per i ciclisti urbani. Anche lo scorretto uso delle rotonde espone i ciclisti, che stanno percorrendo la rotonda, al rischio di vedersi tagliare la strada o peggio venire investiti dagli automobilisti al momento che questi si apprestano ad uscire dalle rotonde. Un altro problema è venire stretti contro altre macchine o a lato della strada quando si viene superati, in particolare da mezzi pesanti e autobus.Per rispondere a questi problemi, ma soprattutto per il gusto immediatista dell'atto, in molte grandi e medie città si è sviluppato negli ultimi anni un fenomeno spontaneo detto massa critica.
fonte: www.wikipedia.it

martedì 16 marzo 2010

Bicicletta: Categorie


Secondo l'uso, le biciclette si possono classificare come segue:

  • Bici da passeggio (robuste, dotate di parafanghi e paracatena, spesso monomarcia)
  • Bicicletta da corsa (superleggera, priva di accessori)
  • Bicicletta da pista (priva di freni e cambio, dotata di scatto fisso, usata nei velodromi)
  • Mountain bike (particolarmente robusta, dotata di cambio ad ampia escursione e adatta a percorsi sterrati)
  • Bicicletta da città (un compromesso tra robustezza ed efficienza meccanica, generalmente ricca di accessori)
  • BMX (piccola, talvolta monomarcia, adatta ad acrobazia)
  • Tandem (bicicletta per due persone)
  • Bici da turismo (comoda e con accessori per lunghi viaggi)
  • bicicletta da stazione: un mezzo robusto e generalmente ben funzionante, ma di aspetto poco appetibile, atto a essere depositato presso nodi di interscambio del trasporto pubblico senza grossi rischi di furto.

A seconda della forma del telaio, si possono definire le seguenti classificazioni per le biciclette moderne:

  • bicicletta da uomo: telaio "a diamante", seduta verticale;
  • bicicletta da pista: telaio come quella da uomo, ma con piantone della sella e forcella con angolo meno accentuato rispetto alla verticale, seduta verticale;
  • bicicletta da donna: telaio a U, aperto, seduta verticale;
  • bicicletta reclinata: telaio di varie forme, trazione posteriore o anteriore, utilizzo di un sedile al posto del sellino, postura più o meno distesa a seconda dell'uso (generalmente dai 20 ai 50 gradi);
  • bicicletta pieghevole: una qualsiasi delle precedenti, ma con il telaio pieghevole in una o più parti, per un trasporto più agevole.

Le biciclette reclinate, generalmente abbinate all'utilizzo di una carenatura aerodinamica, sono i più veloci veicoli a propulsione umana (HPV, Human Powered Vehicle) e detengono sostanzialmente tutti i record di velocità in questa categoria: 130,36 km/h nei 200 m (Sam Whittingham,2004) e 85,991 km nel record dell'ora (Fred Markham, 2006).

Per le biciclette esiste una gamma infinita di accessori e personalizzazioni: parafanghi e paracatena (carter), luci a dinamo o elettriche,computer di bordo, portapacchi, borse e cesti per il trasporto di oggetti, sound system ambulanti (a batteria o a dinamo), campanelli e trombe per la segnalazione acustica, abbigliamento specializzato: scarpe, pantaloni imbottiti, tute, caschi, guanti, manubri e selle di ricambio, indicatori di direzione e di frenata...

Esistono anche accessori per integrare la propulsione umana con l'energia di un motore elettrico o a scoppio, e biciclette progettate e costruite per integrare queste tecnologie.

  • biciclette a pedalata assistita: bicicletta dotata di una batteria ricaricabile, posta in una apposita custodia che ne consente l'utilizzo e l'estrazione, per una comoda ricarica dalla rete elettrica domestica. La normativa prevede che il motore venga attivato dalla pedalata e si spenga allorché la pedalata viene sospesa. Tali biciclette sono esenti da omologazione (direttiva europea 2002/24/CE, art. 1, punto h) e, contrariamente ai ciclomotori, non richiedono il pagamento di un bollo di circolazione, né assicurazione, né uso obbligatorio del casco. In Italia la velocità massima sviluppabile da una bicicletta a pedalata assistita è fissato dal Codice della Strada a 25 km/h. Il motore può essere direttamente accoppiato ad una ruota (spesso quella anteriore) mediante ruote in gomma che fanno attrito sul cerchione, oppure collegato alla catena, oppure essere integrato nel mozzo della ruota stessa. Questi ausili possono essere usati più o meno occasionalmente per superare salite o per incrementare la velocità. Le case costruttrici affermano che mezzi di questo tipo possono coprire distanze fino a 50-80 km. Per viaggi lunghi si possono prevedere una o più batteria di scorta.
  • bicicletta fotovoltaica: particolare sottospecie di bicicletta a pedalata assistita che utilizza l'energia solare per ricaricare la batteria del motore elettrico, migliorando l'autonomia di viaggio. Il pannello fotovoltaico può avere un'area tra 0,5 m² e 1 m². La problematica principale è il basso rendimento, generalmente dimezzato a causa dell'esposizione raramente perpendicolare ai raggi solari. Il pannello inoltre deve essere disposto in modo da non creare problemi aerodinamici che metterebbero in pericolo la sicurezza del ciclista. Una allettante alternativa potrebbe essere quella di utilizzare un pannello solare fisso (sul tetto di casa) e ricaricare la batteria della propria bicicletta a pedalata assistita solo durante le soste.
  • bicicletta a Idrogeno: La pedalata viene assistita mediante un motore elettrico, caricato da una cella a combustibile, che si aziona grazie alla combinazione di idrogeno, in forma «solida» di idruri metallici, con l'aria. Un apposito sensore regola la potenza, in base alla necessità rilevata, da erogare ai pedali. il primo prototipo funzionante al mondo è stato realizzato dall'istituto per le tecnologie avanzate del CNR di Messina.

fonte: www.wikipedia.it

lunedì 15 marzo 2010

Bicicletta: Descrizione e componenti


Nel corso della sua lunga storia furono molti i tentativi di introdurre variazioni nella struttura della bicicletta, vuoi per migliorarne l'efficienza alla luce dei progressi scientifici (della biomeccanica in particolare), vuoi per esperimenti di design, ma nonostante ciò la struttura generale della bicicletta può ormai essere considerata cristallizzata e si trova sostanzialmente immutata in tutte le numerose tipologie in cui si declina al giorno d'oggi.

L'elemento portante è costituito dal telaio. Su questo trovano alloggiamento le numerose componenti che consentono il funzionamento del mezzo. Queste componenti possono essere raggruppate in una serie di sistemi che assolvono ciascuno ad una specifica funzione.

Lo sterzo, costituito dalla forcella che regge la ruota anteriore collegata mediante un canotto (o pipa) inclinato in avanti al manubrio, consente di variare la direzione della ruota anteriore rispetto all'asse longitudinale del mezzo consentendo di eseguire le curve. La forcella dello sterzo funge da punti di aggancio della ruota anteriore, mentre il carro posteriore del telaio regge la ruota posteriore alla quale il conducente impartisce il movimento mediante latrasmissione, che in molte tipologie di bicicletta è associata ad un cambio di velocità, costituito da ingranaggi multipli sulla ruota posteriore ed eventualmente sulla corona, o più raramente da sistemi di ingranaggi contenuti nel mozzo della ruota posteriore (cambio epicicloidale). Sulla ruota posteriore è normalmente montato un meccanismo di ruota libera, che permette alla ruota posteriore di girare (nel solo senso di marcia) indipendentemente dal movimento dei pedali, consentendo alla bicicletta di avanzare per inerzia.

Alcune biciclette montano invece il cosiddettoscatto fisso, inizialmente caratteristico delle bici da pista usate nei velodromi senza freni e senza cambio, ma che ultimamente trova sempre maggiore diffusione anche per l'uso su strada ad opera dei cosiddetti "bike messangers", ovvero fattorini in bicicletta, popolari in diverse grandi città, che lo prediligono per l'efficienza meccanica, per l'affidabilità e poiché richiede pochissima manutenzione. Molti ciclisti infine ne apprezzano il contatto diretto con la strada che trasmette e lo giustificano con motivazioni filosofiche.La maggior parte delle biciclette è inoltre dotata di un impianto frenante che può agire sul mozzo della ruota (a disco o a tamburo) o sui cerchioni (a bacchetta, cantilever, v-brake, ... ). I comandi dei freni sono normalmente sul manubrio.

Esiste anche un comando di freno a contropedale, poco diffuso in Italia, che attiva un freno generalmente a tamburo se i pedali vengono ruotati in direzione opposta al movimento.Il conducente viaggia normalmente in posizione seduta su una sella o sellino di forma approssimativamente triangolare, posta leggermente arretrata rispetto alla verticale del movimento centrale e collegata al telaio mediante un tubo detto reggisella o canotto della sella che scorrendo all'interno del piantone consente la regolazione dell'altezza della sella. Da questa posizione, gode di una ottima visuale sull'ambiente circostante e sull'eventuale traffico.Per ridurre l'attrito delle parti in movimento, vengono utilizzati cuscinetti a sfere. Sul mozzo delle ruote sono realizzati avvitando sui perni supporti a forma di cono con la superficie concava, su cui scorrono le sfere, trattenute in apposite cavità realizzate nel mozzo. I cuscinetti sono presenti anche sul movimento centrale, sui pedali, sullo sterzo, sul meccanismo di ruota libera.


fonte: www.wikipedia.it

venerdì 12 marzo 2010

Mike Tyson - Dopo il ritiro


Il Mike Tyson's world tour

Mike indossa nuovamente un paio di guantoni, solo per esibizione questa volta, il 20 ottobre 2006 quando affronta sulla distanza delle quattro riprese il peso massimo Corey Sanders detto T-Rex. Si tratta del primo incontro del Mike Tyson's World Tour, che si tiene a Youngston nello Stato dell'Ohio e che, in futuro, prevede altri incontri del genere in diverse parti del mondo. Il Mike Tyson's World Tour era stato annunciato dallo stesso pugile qualche mese prima ed aveva lo scopo, neanche troppo taciuto, di riassestare le finanze dell'ex campione. L'attrazione che Tyson riesce ancora ad esercitare sul pubblico, nonostante le recenti sconfitte, è ben dimostrata dal successo della vendita dei biglietti di questo suo primo match-esibizione contro Sanders. Mike Tyson, per l'occasione, si presenta sul ring in discreta forma, avendo fatto registrare un peso di poco superiore ai 109 kg e, nel corso dei quattro round, porta buone combinazioni di colpi e appare ancora molto veloce. Mike, nella prima ripresa, riesce anche ad atterrare Corey Sanders con un destro degno dell'Iron Mike dei tempi migliori e scatena immediatamente una vera e propria ovazione tra i suoi tifosi. Essi accorrono sempre in gran numero ad ogni evento che vede protagonista Mike Tyson e ciò è confermato, negli ultimi mesi del 2006, dalle palestre piene di sostenitori ben disposti a pagare il prezzo del biglietto pur di vedere il pugile impegnato in semplici sedute di allenamento. Centinaia di persone, infatti, ammirano l'ex campione che colpisce il sacco o che è intento a portare dei colpi sul ring contro alcuni sparring partner o contro gli speciali guanti dell'allenatore, un ex pugile Jeff Fenech.

Altri Guai Giudiziari

Per Mike Tyson il 2006 si conclude con un altro guaio giudiziario perché il 29 dicembre egli viene arrestato all'uscita di un night club di Scottsdale, un sobborgo elegante della città di Phoenix, nell'Arizona. Mike, a bordo della sua BMW nera, aveva quasi tamponato l'auto dello sceriffo destando pertanto i sospetti delle forze dell'ordine. Tyson veniva fermato e, in seguito all'immediato controllo, appariva in evidente stato confusionale e nella sua auto venivano rinvenuti diversi grammi di cocaina. L'ex pugile veniva quindi incriminato per possesso di sostanze stupefacenti e guida in stato di ebrezza. Il processo contro Mike Tyson si è concluso quasi un anno dopo quando, il 19 novembre del 2007, Tyson è stato riconosciuto colpevole dal giudice Helene Abrams del tribunale di Mesa in Arizona di tutti i capi d'accusa. Mike Tyson, che rischiava fino a tre anni e mezzo di prigione, è stato invece condannato a scontare un solo giorno di detenzione nel carcere Maricopa County Jail, a pagare una multa di circa 3500 dollari e a prestare 360 ore di servizi sociali. Egli inoltre dovrà sottoporsi a controlli periodici nei prossimi tre anni. A molto hanno valso, per il raggiungimento di questa sentenza minima per Tyson, le lettere di clemenza scritte al giudice dalla dottoressa Monica Turner, ex moglie di Mike, e soprattutto il fatto che Tyson, dopo aver riconosciuto la sua dipendenza da cocaina e marijuana, abbia intrapreso un programma di riabilitazione per dipendenza da diverse sostanze e che fino alla data del processo abbia superato con successo ben 29 test antidroga. Il 20 ottobre 2007 alle 9 del mattino Mike Tyson è stato rinchiuso nel carcere Maricopa County Jail, isolato dagli altri 1500 detenuti, per scontare la pena di 24 ore di incarcerazione. Rilasciato nella mattinata del 21 ottobre, dopo aver scontato la pena inflittagli, si è recato dai suoi familiari per trascorrere alcuni giorni di vacanza assieme a loro.

fonte: www.wikipedia.it

giovedì 11 marzo 2010

Mike Tyson IIII


Il declino - L'acussa di stupro e il carcere

Alla fine del 1991 tuttavia, la rincorsa al titolo viene bloccata dall'accusa di stupro da parte della reginetta di bellezza Desirěe Washington. Segue un processo che viene seguito dall'intera America, divisa tra colpevolisti ed innocentisti. Ad emettere la sentenza è il giudice Patricia J. Gifford (nota femminista) che lo condanna a 10 anni di carcere (di cui 4 con pena sospesa). Tyson entra nel carcere di Plainfield, nello Stato dell'Indiana, nel febbraio del 1992 e ne esce soltanto nel marzo del 1995 dopo 1095 giorni di reclusione e beneficiando, tra l'altro, di uno sconto sulla pena per buona condotta. La vita dell'ex-campione sta andando evidentemente a rotoli e in molti aspetti somiglia a quella, altrettanto tragica, di un altro pugile peso massimo che Tyson considera da sempre uno dei suoi idoli: Charles "Sonny" Liston, Campione del mondo dal 1962, quando batté Floyd Patterson, un altro allievo di Cus D'Amato, fino al 1964 quando venne sconfitto dall'astro nascente Cassius Clay che dopo questo incontro cambierà il suo nome in Muhammad Alì.

Il Ritorno al pugilato

Tyson, dal momento del rilascio, riprende subito la sua attività pugilistica e sostiene alcuni incontri con pugili di medio livello che batte con disinvoltura. I suoi tifosi e l'intero mondo della boxe, bisognosi di una figura carismatica in un'epoca di grossa crisi per questo sport, sperano in un ritorno in grande stile di Iron Mike. Tyson non delude nessuno perché conquista prima la versione WBC del titolo dei pesi massimi battendo il valido britannico Frank Bruno alla vecchia maniera, un KO alla terza ripresa e poi impiegando un solo round per sbarazzarsi di Bruce Seldon e fare sua anche la cintura WBA. Nel novembre del 1996, dieci anni dopo aver conquistato il primo titolo mondiale, arriva il momento di difendere il titolo WBA contro un avversario di grande prestigio: l'ex re dei massimi leggeri e dei massimi "The Real Deal" Evander Holyfield, il cui incontro che era stato già fissato nel 1991, prima della condanna di Tyson e che quindi ora è molto atteso dagli appassionati. Mike Tyson, in questo match molto combattuto e altamente spettacolare, viene prima messo a sedere da un colpo di Holyfield nella sesta ripresa e poi sconfitto, tra lo stupore collettivo, per KO tecnico all'undicesima ripresa. I dubbi su quanto sia rimasto delle sue qualità pugilistiche, in seguito alla prigione, si fanno sempre più reali.


mercoledì 10 marzo 2010

Mike Tyson III


Carriera de Pugile - Gli inizi da Professionista

Cus D'Amato decide allora che è tempo per "il suo Tyson" di passare al pugilato dei professionisti e il debutto di Mike nel marzo del 1985 si risolve in una fulminea vittoria per KO al primo round quando batte Hector Mercedes in appena 77 secondi. Tyson continua a vincere accumulando una serie di successi prima del limite dapprima contro avversari di poco livello fino a Top Contender della categoria. L'anziano allenatore Cus D'Amato morirà a causa di una polmonite nel novembre del 1985 all'età di 77 anni, non riuscendo a vedere il proprio pupillo vincere il titolo.

Il Titolo

A poco più di 20 anni l'ente World Boxing Council dà l'opportunità a Tyson di affrontare il campione Trevor Berbick, noto per aver sconfitto Muhammad Ali nell'ultimo match di The Greatest. Tyson (27-0-0) batte per KO al secondo round Berbick (31-4-1) conquistando il titolo mondiale WBC a soli 20 anni 4 mesi e 22 giorni . Il giovane pugile dedicherà questa vittoria al suo indimenticato tutore Cus D'Amato e nel corso dei nove mesi successivi, riunificherà la corona dei pesi massimi sconfiggendo prima ai punti in 12 riprese James Smith, detto Spaccaossa, per la cintura WBA e poi, sempre ai punti, Tony Tucker, detto TNT per il titolo della International Boxing Federation (IBF). Diviene così il primo peso massimo nella storia a detenere tre delle quattro cinture delle federazioni più importanti. Il regno di Iron Mike dura più di tre anni durante i quali egli appare un'imbattibile macchina da pugni. Nessun avversario sembra potergli resistere e ogni suo incontro si risolve inevitabilmente in impressionanti e rapidissimi KO. Tra le sue vittime vi sono: Pinklon Thomas, Tyrell Biggs (medaglia d'oro nei supermassimi alle Olimpiadi di Los Angeles dalle quali era stato escluso Tyson), Michael Spinks (vincitore della medaglia d'oro nei pesi medi, però alle olimpiadi del 1976, e messo KO in appena 91 secondi), Carl Williams detto The truth e, addirittura, l' ex-campionissimo Larry Holmes, che aveva conservato il titolo dei massimi per ben 7 anni, dal 1978 al 1985, difendendolo anche contro Muhammad Alì nel 1980. Tyson dimostra un'ulteriore eccezionale prova di forza mandando KO in appena 91 secondi l'ex imbattuto campione dei mediomassimi Michael Spinks che dopo questa sconfitta non metterà mai più piede sul ring.

Il passaggio con Don King

Nel 1988 Tyson licenzia Kevin Rooney, l'allenatore che lo aveva preparato a tutti i suoi match da professionista, per firmare un contratto che lo lega al potente e discusso promoter Don King. Molti interpretano questo momento come l'inizio del declino professionale e personale di Iron Mike. [10]La supremazia di Tyson nei pesi massimi si conclude bruscamente e con grande sorpresa l'11 febbraio 1990 quando, a Tokyo, viene pesantemente sconfitto da James Douglas detto Buster per KO alla decima ripresa. Comincia così la corsa di Tyson verso la riconquista del titolo mondiale ma nei due anni successivi egli disputa e vince solo 4 incontri (di cui 3 per KO).

lunedì 8 marzo 2010

Mike Tyson II


Incontro con la boxe
In seguito all'ennesimo scippo, per allontanarlo da Brooklyn e da un sicuro avvenire fatto di crimini più gravi, Tyson viene destinato al riformatorio Tryon dove cambierà il corso della sua esistenza. In questo centro per ragazzi incorreggibili, infatti, egli parteciperà alle lezioni di boxe tenute dal secondino ed ex-pugile medio-massimo professionista Bobby Stewart. Quest'ultimo viene immediatamente colpito dalla prestanza fisica del piccolo Tyson, che a tredici anni pesa più di 80 chili, e nota, fin dalle prime volte che gli permette di salire sul ring, sia la forza impressionante che la straordinaria attitudine per la boxe del ragazzo. Stewart decide pertanto di presentare Mike al leggendario allenatore Cus D'Amato che, in passato, era diventato celebre per aver guidato due pugili verso il titolo mondiale: Floyd Patterson, Campione dei pesi massimi dal 1956 al 1962, e Josè Torres detto Chegui, Campione dei medio-massimi nel periodo 1965-1966.

Il rapporto con Cus D'amato e la carriera da dilettante

Cus D'Amato resta favorevolmente impressionato dalla vista del giovane Mike e arriva addirittura a predire, la prima volta che lo osserva mentre incrocia i guantoni con Bobby Stewart, che quel ragazzo tredicenne, se guidato e allenato a dovere, sarà indubbiamente il prossimo grande campione dei pesi massimi. L'allenatore decide poi nel settembre del 1980, poco dopo il quattordicesimo compleanno di Tyson, di accogliere nella sua casa di Catskill nello stato di New York, salvandolo così dal riformatorio. Due anni dopo, nel 1982, D'Amato adotta Tyson legalmente, dopo che la madre di Mike muore di cancro, facendogli da padre e guida negli anni futuri. Mike Tyson, allenato da D'Amato e da un altro discepolo di Cus Teddy Atlas, vince nel 1982 l'oro nella categoria Pesi Massimi alle Olimpiadi Junior. Come dilettante disputa una eccellente carriera sostenendo in tutto 54 incontri di cui 48 vinti. Le frequenti soluzioni prima del limite lasciano intravedere per lui un brillante futuro tra i professionisti. Tyson comunque verrà sconfitto due volte da Henry Tillman ai Trials per partecipare alla XXIII Olimpiade che si svolgerà a Los Angeles nel 1984.

venerdì 5 marzo 2010

Mike Tyson I


Mike Tyson - all'anagrafe Michael Gerard Tyson - (Brooklyn, 30 giugno 1966) è un ex pugile statunitense.

Soprannominato Iron Mike, The Baddest Man on the Planet, Kid Dinamite, e King Kong, Tyson ha assunto il nome islamico di Malik Abdul Aziz durante il periodo trascorso in carcere a scontare una condanna per stupro . Per il suo comportamento è stato giudicato da ESPN il peggior sportivo degli ultimi 25 anni (giudizio di esperti ed amatori). Nonostante abbia guadagnato più di 300 milioni di dollari durante la sua carriera, ha dichiarato bancarotta nel 2003.

Sicuramente tra gli atleti più riconoscibili (e pagati) degli anni ottanta e novanta, Iron Mike è un misto di talento e sregolatezza.

Nonostante l'altezza non esagerata, 178 cm, è stato uno dei picchiatori più efficaci e temibili nella storia del pugilato e ciò è dimostrato dai 44 KO ottenuti in 58 incontri. Nei primi anni della sua carriera potenza e velocità, due qualità di rado riscontrabili contemporaneamente in un pugile peso massimo, ne hanno decretato l' indiscutibile successo professionale e di pubblico.

L'Infanzia

Michael Gerard Tyson nasce a New York nel quartiere popolare di Brooklyn noto come Bedford-Stuyvesant, Il giornalista del "Corriere della Sera" Ennio Caretto racconta: " …sono bastati tre round, due testate di Holyfield, lo spettro di una nuova sconfitta, il terrore dell'antica povertà…. Lorna Smith, sua madre, è una ex insegnante che è stata sposata in passato con Percel Tyson prima di conoscere Jimmy Kirkpatrick. Lorna e Jimmy non sono sposati ma dalla loro unione nascono tre figli: Rodney, Denise e Michael, che eredita il cognome del primo marito della madre Tyson. Jimmy lavora come manovale ma, due anni dopo la nascita di Mike, soffrendo di gravi disturbi al cuore decide di lasciare il lavoro. Con esso abbandona anche la compagna e i figli per rifarsi una vita lontano da Brooklyn. Lorna, incapace di sostenere da sola l'intera famiglia, si trasferisce con i suoi tre figli da Bedford-Stuyvesant a Brownsville uno dei quartieri più pericolosi d'America. Mike adesso, senza un padre e con la madre che nel frattempo trova nell'alcol la soluzione ai mali della propria esistenza, cresce senza una guida sulle strade del ghetto dove trascorre un'infanzia parecchio difficile in cui viene spesso malmenato e schernito dai ragazzi della zona.

Tyson da bambino è introverso, solitario e coltiva la passione per i piccioni (che alleva con entusiasmo sul tetto di un edificio abbandonato). Egli parla poco e non si unisce volentieri ai giochi degli altri ragazzi. I piccioni sono la sua unica compagnia assieme ad un cane trovatello che battezza con il nome "Killer". Mike, a soli dieci anni, non è alto ma il suo fisico è molto più sviluppato di quello di molti suoi coetanei. Essi tuttavia, notato il carattere remissivo e incuranti della sua mole, lo deridono costantemente. Infatti gli affibbiano nomignoli come: big head Mike(tr. lett. Mike il testone) per la sua testa grande e il grosso collo; dirty Mike (tr. lett. Mike lo sporco) perché veste sempre gli stessi vestiti sudici e consumati; little fairy boy (tr. piccola fata) per i modi gentili, la voce sottile e un lieve difetto di pronuncia che gli fa sospirare le esse quando parla rendendolo ancora più ridicolo agli occhi dei compagni più cattivi. Piccola fata si stanca infine dei continui abusi di cui è vittima e si convince che, per essere rispettati sulle strade di Brownsville, paga di più l'uso della violenza che quello delle buone maniere. Un giorno Mike picchia furiosamente un ragazzo più grande che per divertimento, aveva staccato la testa ad uno dei suoi piccioni e continua in seguito a ricorrere alle maniere forti qualora gli si presenti l'occasione. I risultati di questo suo nuovo comportamento, favoriti dalla sua corporatura sempre più imponente, non tardano a manifestarsi e ben presto egli diventa uno dei soggetti più temuti del quartiere. La leggenda sui pugni di un ragazzino undicenne chiamato Mike Tyson comincia infatti a circolare a Brownsville e in breve tempo non esiste più nessun dirty Mike o little fairy boy in zona.

Mike smette di andare a scuola e comincia a farsi largo nella sua mente l'idea di diventare pugile. Egli incoraggia tale proposito prima appendendo un poster del Campione dei pesi massimi Joe Frazier in camera sua e poi avvicinando mentre bazzica il quartiere un pugile di successo originario, proprio come lui, di Brownsville: il peso medio-massimo Eddie Gregory, il cui nome musulmano è Eddie Mustafa Muhammad, Campione del mondo dei pesi medio-massimi nel periodo 1980-1981.

Tyson comunque deve rinunciare, per il momento, ad avvicinarsi alla nobile arte perché, nonostante la tenera età, si trova sempre più coinvolto dalla violenza che caratterizza il contesto in cui cresce. Egli, ad appena dodici anni, diventa il membro più giovane della gang di strada conosciuta a Brownsville con il nome di The Jolly Stomper (tr.I picchiatori sorridenti) cacciandosi in ogni sorta di guaio. Mike infatti diventa un esperto in furti, aggressioni, risse e, inevitabilmente, mena le mani anche nei soggiorni in riformatorio, in particolare nel centro di detenzioneSpofford, situato nel Bronx, dove avrà occasione di incontrare il Campione dei pesi massimi Muhammad Alì, venuto a visitare i ragazzi dell'istituto.

fonte: www.wikipedia.it

giovedì 4 marzo 2010

John Sholto Douglas, IX marchese di Queensberry


John Sholto Douglas, 9° Marchese del Queensberry (Firenze, 20 luglio 1844 – Londra, 31 gennaio1900), viene ricordato, per avere scritto le "Regole del Marchese del Queensberry", considerato oggi giorno il principale trattato che definisce le regole del pugilato moderno.
Biografia

Nato in Italia, nel 1858 ereditò il Marchesato del Queensberry da suo padre Archibald. È anche considerato l'8° marchese, siccome ci sono diversi dubbi sul numero effettivo di Marchesi del Queensberry, riguardo soprattutto all'inclusione di James Douglas. Studiò all'Accademia della Marina Reale Inglese e sposò Sibyl Montgomery nel 1866. Tuttavia nel 1887 la coppia divorziò. Da questo matrimonio John Sholto ebbe 5 figli: 4 maschi e 1 femmina. Pochi anni dopo, nel 1893, sposò Ethel Weeden, ma divorziò l'anno seguente.

Era padre del Marchese Alfred Douglas, detto Bosie, amante del noto scrittore irlandese Oscar Wilde.

fonte:wikipedia.it

    mercoledì 3 marzo 2010

    John Jackson


    John Jackson (Londra, 28 settembre 1768 – Londra, 7 ottobre 1845) è stato un pugile inglese, detto anche gentleman boxer.

    Jackson, figlio di un ricco imprenditore edile, apparteneva ad uno stato sociale elevato. Amava vestire bene e comportarsi in modo corretto con tutti: grazie a Jackson le buone maniere e la correttezza fecero il loro ingresso nel rude sport del pugilato.

    Jackson possedeva un fisico imponente ed era un grande atleta, eccelleva nella corsa veloce e nel salto in lungo. Pesava più di 90 kg ed era alto 1,80 m di altezza. La sua tecnica di pugile era ottima, potente e veloce, utilizzava sia il sinistro che il destro per colpire l'avversario, in un periodo storico in cui i pugili possedevano un unico pugno forte. Jackson, assieme a Mendoza, dette inizio ad una fase nuova del pugilato, non più forza e violenza ma tecnica e tattica.

    Nel 1788 vinse il suo primo incontro di pugilato contro William Fewterel, un pugile di grande esperienza. Il successivo incontro lo disputò contro George Ingelston: avrebbe vinto facilmente se nella terza ripresa non fosse scivolato rovinosamente sul pavimento del ring. Alcune fonti narrano che nell'episodio Jackson ruppe una gamba, in ogni caso andò a terra, per questo Ingelston fu dichiarato vincitore.

    Deciso per il ritiro, si allontanò dal ring per sei anni, finche non gli fu proposta la possibilità di combattere contro il campione Daniel Mendoza per il titolo di campione d'Inghilterra.

    I due si sfidarono nel 1795, Jackson vinse dopo nove riprese. Alla luce delle regole moderne la vittoria di Jackson è da considerarsi molto discutibile. Egli alla quinta ripresa immobilizzò Mendoza, trattenendolo con una mano per i capelli, mentre con l'altro braccio colpiva violentemente. I secondi di Mendoza protestarono animatamente così che fu richiesto l'intervento degli arbitri. Per risolvere la controversia si pose mano al regolamento (London Prize Ring Rules). Non venne ravvisata alcuna irregolarità, per questo l'incontro proseguì. Dal sesto all'ottavo round Mendoza è ferito e quindi costretto a rimanere sulla difensiva. Nel nono round Mendoza non ha nessuna chance, Jackson è ancora fresco come all'inizio dell'incontro. Mendoza non riesce più ad evitare i colpi di Jackson, cade a terra e si arrende.

    Dopo la vittoria Jackson si ritirò definitivamente, nella sua carriera disputò quindi solo tre incontri in totale. Concentrò la sua attenzione nell'insegnamento presso l'accademia della boxe fondata da lui stesso a Londra.
    Fu istruttore di molti nobili dell'epoca come il poeta Lord Byron. Si fece promotore dell'utilizzo dei guantoni protettivi inventati da Jack Broughton.

    Durante l'incoronazione di Giorgio IV, fu scelto come selezionatore delle guardie cerimoniali. Formò una squadra di diciotto pugili.

    Morì all'età di 76 anni; sulla sua tomba fu posta una statua di un leone a simboleggiare la sua grande forza e abilità.


    fonte: www.wikipedia.it

      martedì 2 marzo 2010

      Daniel Mendoza


      Daniel Mendoza detto Dan Mendoza (5 luglio 1764 – 3 settembre 1836) è stato un pugile inglesenaturalizzato israeliano.

      Dan Mendoza è considerato il primo pugile ad aver inserito la scienza nella nobile arte.

      Nacque nella povera periferia est della Londra di fine XVIII secolo. Iniziò a lavorare come tagliatore di vetro, poi come garzone in una drogheria, attore fnchè decise di avviarsi alla carriera nella boxe. In poco tempo vinse sconfisse molti avversari importanti, si guadagnò così la reputazione di pugile di prima categoria.

      Nel 1788 a causa di una ferita alla gamba perse l'incontro contro Richard Humphries. Nel 1789 nell'incontro successivo di rivincita però Mendoza vinse in 52 riprese. Nel terzo incontro del 1790 la vittoria fu ancora di Mendoza dopo 15 riprese. In quest'ultimo incontro per la prima volta nella storia della boxe gli spettatori dovettero pagare un biglietto per assistere alla sfida.

      Con il ritiro del potente Benjamin Brain Mendoza venne acclamato come campione d'Inghilterra. Il titolo fu messo in discussione nel 1792 quando fu sfidato da Bill Warr, Mendoza vinse in 23 riprese. I due combatterono di nuovo nel novembre del 1794 con la definitiva vittoria di Mendoza dopo 15 minuti. Negli anni seguenti viaggiò in tutta la Gran Bretagna dimostrando a tutti le sue capacità.

      Divenne popolarissimo, specialmente a Londra, i giornalisti paragonarono una sua devastante vittoria alla presa della bastiglia durante larivoluzione francese, appena scoppiata in quegli anni. Le sue imprese trasformarono l'immagine dell'ebreo da debole ed incapace di difendesi a potente e degno di rispetto. Fu richiamato a colloquio dal re in persona, Giorgio III. Scrissero canzoni in suo onore, la sua immagine compariva in quadri e i suoi combattimenti divennero motivo di spunto per rappresentazioni teatrali.

      Mendoza perse il titolo di campione nel 1795 quando fu sconfitto da John Jackson in 9 riprese. Mendoza tornò a Londra e si ritirò all'eta di 41 anni con la vittoria su Harry Lee nel 1806. Aprì una scuola di pugilato dopo il definitivo ritiro.

      Fece la sua ultima apparizione in pubblico nel 1820 contro Tom Owen, fu sconfitto in 20 riprese. Di personalità intelligente e capace ma allo stesso tempo molto caotica, vinse ingenti premi in denaro ma arrivò alla fine della sua vita con notevoli problemi finanziari. Morì lasciando i familiari nella completa povertà.

      Le sue memorie scritte nel 1808 furono pubblicate otto anni dopo.

      Mendoza era relativamente piccolo di statura e molto leggero di peso. Alto 1,70 m per 73 kg di peso, oggi sarebbe rientrato nella categoria superwelter, le categorie di peso saranno fissate solo dalle regole del marchese del Queensbury un secolo più avanti. Ciò non costituiva un limite alle sue capacità, egli concentrava la sua azione sul un abile gioco di gambe, su l'utilizzo di pugni diretti e sulla difesa piuttosto che sulla forza bruta. Sviluppò nuove tecniche di "guardia" e adottò nuovi metodi di "utilizzo del pugno sinistro". Questa strategia è stata definita come la scuola di Mendoza o come la scuola ebraica, venne comunque criticata in molti circoli di pugilato perché poco aggressiva e vigliacca. I risultati però si vedevano sul ring, in quanto riusciva ad mandare ko avversari molto più alti e pesanti di lui. Mendoza fu il primo pugile ebreo a raggiungere la notorietà.

      Definiva il suo modo di combattere uno stile scientifico, per questo nel 1789 pubblicò the art of boxing, in cui metteva in luce tutte le tecniche che adottava.

      Nel 1990 il suo mome è stato inserito di diritto nell' international Boxing Hall of Fame.

      lunedì 1 marzo 2010

      Benjamin Brain


      Benjamin Brain detto Big Ben è stato un pugile inglese, campione d'inghilterra e del mondo nel 1791.

      L'acesa di Brain è considerato un punto di riferimento della storia della boxe. Con lui termina la fase del pugilato in cui i contendenti si ponevano uno avanti all'altro e cominciavano a scagliarsi in pugni finché uno non cedeva. I pugili che verrano dopo di lui adotteranno delle tattiche e perfezioneranno i rozzi metodoti di combattimento fino ad allora utilizzati.

      Nacque nella citta di Bristol, nel sudovest dell'Inghlterra. Lavorò in una miniera di carbone per poi decidere di dedicarsi al pugilato.

      Nel 1774 disputò il suo primo incontro in cui sconfisse Jack Claiton, il campione di Kingswood.

      Nel 1786 affrontò il difficile avversario John Boone, durante l'incontro una parte degli spettatori salì sul ring e cominciarono ad accanirsi contro Brain. Quando fu riportato l'ordine Brain aveva un occhio ferito e un pronunciato gonfiore al volto. Nonostante l'accaduto Big Ben non rinunciò al combattimento, si fece curare le ferite e si ripostò al centro del ring. Dopo dieci minuti Boone si arrese sotto i colpi di Brain.

      Nel 1789 fu scelto come sfidante di Thomas Jackling per il titolo di campione d'Inghilterra. Pochi giorni prima della data fissata per l'incontro Brain si ammalò, la sfida fu quindi annullata. Perse tutti i denari che aveva scommesso sulla vittoria di lui stesso.

      I due si incontrarono nel 1791 al Wrotham in kent. Brain vinse abbastanza facilmente sul quarantenne Jackling, che abbandonò il ring con il naso fratturato. Nella circostanza Brain ruppe la falange della mano destra.

      Lo stesso anno della vittoria del titolo Brain si ritirò dalla boxe lasciando il titolo vacante. Nel 1794 volle mettere in discussione il titolo contro lo sfidante Will Wodd, ma Brain si ammalò gravemente e non fu in grado di combrattere. Morì l'aprile dell'anno successivo ancora considerato da tutti come detentore del titolo di campione d'Inghilterra.


      fonte:wikipedia.it

      venerdì 26 febbraio 2010

      Muhammad Ali III


      Stile di Combattimento

      Lo stile di combattimento di Ali era molto particolare: nonostante fosse agilissimo aveva anche una grande potenza, testimoniato dai molti KO inflitti ai suoi avversari (circa il 60% delle sue vittorie totali). Muhammad Ali martellava a distanza l'avversario con i suoi diretti e montanti.

      Vita Privata

      Ali nella sua vita si sposò quattro volte ed ebbe sette figlie e due figli. Era debole in fatto di donne: si sposò la prima volta con Sonji Roi nel 1964, una donna conosciuta solo un mese prima, ed ebbe due figlie da relazioni extra-coniugali: Miya e Kualiah. Muhammad e Sonji divorziarono nel 1966 perché lei rifiutava di mettere il velo islamico. Nel 1967 Ali si sposò con Belinda Boyd, una ragazza di otto anni più giovane. Ebbero quattro figli: Maryum, nata nel 1968, Jamillah e Liban, nate entrambe nel 1970 e Muhammad Ali Jr., nato nel 1972.

      Nel 1976 i due divorziarono, a causa di una relazione tra Ali e Veronica Porsche, un'attrice e modella e nel 1977 il pugile sposò Veronica ed insieme ebbero due figlie, Hana, nata un paio di anni prima, e Laila, nata nel Dicembre del '77, che divenne un'eccellente pugile professionista e si laureò campionessa mondiale dei pesi Supermedi nel 2002. Si ritirò nel 2006 da imbattuta, vincendo tutti i 24 incontri disputati, di cui 21 per KO.

      Nel 1986 Muhammad e Veronica divorziarono e alla fine di quell'anno l'ex-campione si sposò con Yolanda 'Lonnie' Ali, la figlia di due vecchi amici dei suoi genitori. Un anno dopo adottarono un bambino di nome Asaad Amin.


      Curiosità

      • In un'intervista rilasciata al giornale "Selezione Reader's Digest" nel settembre 2002, all'inviato speciale Bingham così Alì rispose:

      Muhammad significa degno di lode, e Alì significa altissimo. Clay significa creta, polvere.[5]

      • Il personaggio cinematografico Apollo Creed, appartenente alla saga dei film di Rocky, è modellato a immagine e somiglianza di Ali: infatti lo stile di combattimento di Apollo è identico a quello del pugile da cui è ispirato, cioè un mix di agilità e potenza e a quanto pare, naturalmente in senso fittizio, Apollo ha affrontato Ali e lo ha sconfitto per KO, come è citato in Rocky IV:-Ho incontrato i migliori battendoli tutti!. Anche lo stile canzonatorio e provocatorio di Apollo Creed durante le conferenze e prima del match sembra imitare quello di Ali.
      • Alì veniva chiamato sul ring Il migliore di tutti i tempi e Il labbro di Louisville per la valanga d'insulti che l'afroamericano lanciava sui suoi avversari sia in conferenza stampa che sul ring.
      • Alì è recentemente comparso in Fight Night Round 4 titolo per Xbox 360 e Playstation 3 come personaggio giocabile.
      • Il famoso match di Kinshasa del 1974, col quale riconquistò il titolo mondiale a spese di George Foreman, per motivi ancora oggi sconosciuti (gennaio, 2010) non venne trasmesso in diretta dalla RAI, che all'epoca possedeva due canali e non tre. A farlo, in lingua italiana, fu Tele Capodistria (emittente, oggi slovena, al tempo jugoslava). La telecronaca ebbe luogo intorno alle 3 di notte con telecronistaSandro Damiani.
      fonte: www.wikipedia.it

      giovedì 25 febbraio 2010

      Muhammad Ali II


      Nel 1971 tornò sul ring vincendo con Jerry Quarry, poi perse contro il detentore del titolo dei massimi Joe Frazier in quello che è ricordato come "l'incontro del secolo".

      Il 30 ottobre 1974 riconquistò il titolo mondiale battendo per KO George Foreman a Kinshasa, Zaire (ricordato nel film-documentario Quando eravamo re). Ali vinse l'incontro grazie ad una tattica che nessuno avrebbe mai pensato che attuasse; persino i suoi allenatori erano increduli e non si capacitavano. Il Campione si incollò alle corde per 8 riprese, facendo sfogare tutta la potenza di cui disponeva Foreman contro un bersaglio inaspettatamente "elastico" costituito dal corpo di Alì e le corde del ring; pur venendo colpito da pugni micidiali l'azione elastica delle corde attenuava la potenza dei colpi di Foreman. Quando, verso la fine dell'ottavo round, si accorse che Foreman era stremato, Ali sferrò una serie di jab e uppercut che fecero crollare il rivale al tappeto per il conteggio finale. Fu una vittoria memorabile.

      Prima dell'incontro con Foreman si tenne anche la rivincita tra Ali e Frazier. Ai punti dopo 12 riprese vinse Ali. Il primo ottobre del 1975 Ali affrontò Frazier per la terza ed ultima volta, mettendo in palio il suo titolo mondiale, per stabilire chi dei due fosse definitivamente il più forte. L'incontro si tenne a Manila nelle Filippine e fu denominato "Thrilla in Manila". Fu un match drammatico che vide i pugili combattere con enorme ardore, senza risparmiarsi un istante. Prima dell'inizio della quindicesima ed ultima ripresa l'allenatore di Frazier ritirò il suo atleta, vedendolo letteralmente distrutto dai jab di Ali. Lo stesso Ali dichiarò che non avrebbe mai saputo se fosse stato in grado di continuare l'incontro qualora Frazier non si fosse ritirato. Comunque al momento del ritiro del rivale, il Campione era in vantaggio ai punti. Ancora oggi, per la rara bellezza tecnica e per l'enorme coraggio dimostrato da questi due immensi campioni, questo è ritenuto da molti il più grande incontro di tutti i tempi.

      La sua boxe basata sul movimento di gambe resta inimitabile per qualsiasi pugile di categoria "pesante". Di lui si disse: "Vola come una farfalla e punge come un'ape", per sottolineare la leggerezza dei suoi movimenti, coadiuvata da una tecnica sopraffina.

      Dal 1976 la velocità di Ali cominciò a diminuire, probabilmente causato dall'avanzare dell'età, e dal 1977 non riuscì più a mettere KO i suoi avversari. Un segnale dell'evidente declino di Ali fu la vittoria unanime ai punti (anche se molto deludente) contro Alfredo Evangelista, un pugile poco dotato.

      Nel 1977 Ali affrontò Earnie Shavers, battendolo per decisione unanime ai punti in un incontro spettacolare, in cui il campione fu messo al tappeto alla quattordicesima ripresa da un potente gancio destro di Shavers. Ali dichiarò in seguito che Shavers fu il più potente pugile che il campione di Louisville abbia mai affrontato. In molti attribuiscono la malattia che qualche anno dopo colpì Ali alla violenza di tale incontro descritto sopra.

      Nel 1978 perse il titolo per decisione non unanime ai punti contro Leon Spinks, il quale perse subito dopo il titolo WBC per essersi rifiutato di combattere contro Ken Norton, a quel tempo il contendente numero uno per il titolo unificato. Ali vinse per decisione unanime ai punti la rivincità contro Spinks, riottenendo il titolo WBA, ma subito dopo annuciò il suo ritiro.

      Ritornò nel 1980 per tentare di riconquistare il titolo WBC contro Larry Holmes, ma perse per getto della spugna alla decima ripresa. Combatté per l'ultima volta l'11 dicembre 1981 contro Trevor Berbick e perse per decisione unanime ai punti dopo dieci round. In quel combattimento Ali apparve molto lento nei movimenti e il suo allenatore Angelo Dundeedisse che lui parlava più lentamente del solito: erano chiari sintomi del Morbo di Parkinson. Su 61 incontri ha un record di 56 vittorie, 37 delle quali per KO. Ha perso per KO una sola volta.

      Ritiratosi definitivamente dall'attività agonistica nel 1981, nel 1984 gli fu definitivamente diagnosticato il morbo di Parkinson e ha commosso e stupito il mondo apparendo come ultimo tedoforo alle Olimpiadi di Atlanta del 1996; in quell'occasione gli fu anche riconsegnata la medaglia d'oro vinta a Roma nel 1960, poiché si narra che abbia gettato l'originale in un fiume come plateale gesto di protesta verso il suo Paese e la perdurante discriminazione razziale che, al suo ritorno in patria dopo i fasti romani, portò un ristoratore a rifiutarsi di servirlo appunto perché nero.

      Muhammad Ali è stato oggetto della biografia di Michael Mann nel film Alì del 2001. Il film racconta la vita del pugile (interpretato da Will Smith) dal match che gli valse per la prima volta il titolo mondiale dei pesi massimi fino alla riconquista, a Kinshasa nello Zaire, nel 1974 contro George Foreman.

      Nel 2005 Muhammad Ali è stato insignito della Medaglia della pace Otto Hahn (in oro) della Deutsche Gesellschaft für die Vereinten Nationen (DGVN) a Berlino (Società Tedesca per le Nazioni Unite). Il 9 novembre 2005 ha ricevuto la più alta onorificenza civile statunitense dal Presidente George W. Bush: la Medaglia presidenziale della libertà.


      fonte:www.wikipedia.it

      mercoledì 24 febbraio 2010

      Muhammad Ali I


      Muhammad Ali (nato Cassius Marcellus Clay Jr.; Louisville, 17 gennaio 1942) è un ex pugile statunitense, tra i più famosi e apprezzati sportivi della storia.

      Ha vinto l'oro Olimpico ai Giochi di Roma nel 1960, come pugile professionista ha detenuto il titolo mondiale dei pesi massimi dal 1964 al 1967, dal 1974 al 1978 e per un'ultima breve parentesi ancora nel 1978.

      Muhammad Ali è noto anche per la sua conversione all'Islam e per avere rifiutato di combattere nella Guerra del Vietnam. Attualmente affetto dal Morbo di Parkinson, dopo il suo ritiro dal mondo sportivo Ali si è distinto per le sue azioni umanitarie per le quali gli è valsa la candidatura come Premio Nobel per la Pace nel 2007.


      Riconoscimenti


      Fu eletto Fighter of the year (pugile dell'anno) dalla rivista americana Ring Magazine nel1963, 1972, 1974, 1975 e 1978.

      Match dichiarati Ring Magazine fight of the year:

      • 1963 - Cassius Clay W 10 Doug Jones
      • 1964 - Muhammad Ali KO 7 Sonny Liston I — vedi Muhammad Ali versus Sonny Liston
      • 1971 - Joe Frazier W 15 Muhammad Ali I — vedi Fight of the Century
      • 1974 - Muhammad Ali KO 8 George Foreman — vedi The Rumble in the Jungle
      • 1975 - Muhammad Ali KO 14 Joe Frazier III — vedi Thrilla in Manila
      • 1978 - Leon Spinks W 15 Muhammad Ali I

      La International Boxing Hall of Fame lo ha riconosciuto fra i più grandi pugili di ogni tempo.

      Detiene anche i prestigiosi allori di Sportman Of The Century per Sports Illustrated,Miglior Peso Massimo di sempre per The Ring e secondo miglior pugile di sempre perESPN.com.

      Oltre a questi riconoscimenti in campo pugilistico, è stato scelto dalla rivista TIME come una delle 100 persone più influenti del XX Secolo nella categoria Heroes And Icons, unico sportivo insieme a Pelè e Bruce Lee, è inoltre uno dei pochi sportivi americani ad aver ricevuto la Medaglia presidenziale della libertà.

      In un sondaggio condotto dal sito internet del mensile Focus Storia, Muhammad Ali è stato eletto “Sportivo del Novecento”


      Biografia


      Figlio di un pittore d'insegne e di una donna di religione cristiana battista, campione mondiale dei massimi, poeta e uomo di spirito, difensore dei diritti dei neri, obiettore di coscienza, filantropo, padre ed ora sette volte nonno, i ruoli che ha impersonato e le cause che ha abbracciato rimangono parte di lui, e standogli accanto si possono vedere e sentire tutti.

      Nato a Louisville Kentucky, USA il 17 gennaio del 1942, a 12 anni inizia a frequentare la palestra Columbia, dove mette in mostra il suo talento. Dopo una brillante carriera da dilettante si mise in luce alle Olimpiadi di Roma del 1960 conquistando l'oro nella categoria dei pesi mediomassimi.

      Nel 1961 passò al professionismo e batté Lamar Clark per KO e poi Doug Jones. Il 25 febbraio 1964 aMiami conquistò per la prima volta la corona di Campione del Mondo dei pesi massimi, battendo il campione in carica Sonny Liston per abbandono all'inizio dell' ottava ripresa.

      Il giorno dopo la conquista del titolo, nel 1964 Clay si convertì alla fede musulmana, aderì alla Nation of Islam e cambiò il suo nome in Muhammad Ali. Rifiutato dalle principali sedi pugilistiche americane e da Las Vegas, il match di rivincita con Liston si disputò nel 1965 a Lewinston nel Maine.

      Dopo appena un minuto il campione del mondo colpì l'avversario con un colpo d'incontro apparentemente innocuo, passato alla storia come il cosiddetto pugno fantasma (the phantom punch). Liston rimase al tappeto apparentemente tramortito; Clay sembrò consapevole di non aver colpito così duramente lo sfidante e lo invitò con veemenza ad alzarsi per continuare il combattimento. Secondo gli esperti che hanno visionato al rallentatore la ripresa, il colpo di Clay, assestato da brevissima distanza e quasi invisibile, sembra aver colpito la tempia dell'avversario, che in quel momento stava portando un attacco con il suo caratteristico stile ed era fortemente sbilanciato in avanti. L'immagine del campione del mondo che sovrasta Liston al tappeto è divenuta una delle icone della nostra epoca.

      Nel 2004 Ali è tornato sull'argomento nella sua ultima intervista ufficiale, cui ha risposto con l'aiuto dei familiari.


      fonte:www.wikipedia.it

      martedì 23 febbraio 2010

      Peter Corcoran


      Peter Corcoran, pugile irlandese, primo irlandese campione d'Inghilterra (del mondo) di pugilato dal 1771 al 1776.

      Biografia

      Nacque nel 1740 ad Athy Co. Kildare in Irlanda, figlio di un contadino lavorò nella fattoria di famiglia fino all'età di ventanni. Nel 1760 alcune fonti affermano che si rese responsabile di un omicidio durante una animata discussione per una donna. Rimane il fatto che Concorad lasciò il suo paese natale e partì per l'Inghilterra, non tornò mai più in Irlanda.

      Si stabilì a Birmingham dove lavorò in una miniera di carbone, si trasferì a Portsmouth e lavorò come marinaio. In questi anni cominciò a praticare lo sport del pugilato. Per continuare a coltivare la passione per il pugilato Corcoran si trasferì a Londra.

      Aprì un locale bar nella parte est della città mentre la sua carriera pugilistica stava andando a gonfie vele. Aprì una Pubblic House più grande ma gli affari cominciarono ad andare male e arrivarono i primi problemi economici. Questo è il periodo più oscuro della vita di Corcoran. Pare che molto probabilmente furono i problemi finanziari a convincere Concorad a combattere con Sellars. Incontro che segnò la sconfitta del pugile irlandese ma anche la scomparsa totale e misteriosa di tutti i suoi debiti.

      La soluzione dei debiti fu comunque di breve durata, dopo alcuni anni subì il pignoramento del locale. Non sappiamo quando fu l'anno della sua morte, le spese per il suo funerale furono sostenute da una colletta pubblica. Il primo irlandese a vincere il campionato d'inghilterra e per questo campione del mondo morì nella completa povertà.


      Carriera


      Quando giunse a Londra il pugile Concoran trovò un valido sponsor nel Colonello Dennis Kelly, che finanziò i suoi allenamenti e organizzò i suoi incontri.

      Il 4 settembre 1769 Corcoran vinse il suo primo incontro all'Hyde park di Londra contro il forte Bill Turner, considerato uno dei migliori pugili in circolazione. Successivamente disputò altri tre incontri contro Tom Dalton, Joe Davis e Bob Smiler, vincendoli tutti, così facendo ebbe diritto a sfidare il campione in carica Bill Darts.

      Il 18 maggio 1771, dopo la corsa di cavalli all' Epsom Down, i due si sfidarono. L'incontro fu brevissimo e controverso, dopo nemmeno un minuto Corcoran mise al tappeto Darts e così sia Concorad che il colonello Kelly intascarono un premio in denaro cospicuo. Non esistono prove concrete ma l'ombra dell'imbroglio infanga la vittoria di Corcoran.

      È pur vero che il pugile irlandese mantenne il titolo per cinque anni sconfiggendo numerosi avversari. Nel 1774 vinse contro Sam Peters in un incontro disputato all'abbazia di Waltham. Anche in questo incontro molti gridarono allo scandalo perché si diffuse la notizia di un probabile accordo tra i pugili.

      Perse il titolo contro Herry Sellars il 16 ottobre 1776, incontro di 32 riprese disputato a Staines nel Middlesex.


      fonte:www.wikipedia.it

      lunedì 22 febbraio 2010

      Thomas Jackling


      Thomas Jackling, detto Tom Johnson (...), è un pugile britannico, campione del regno unito di pugilato dal 1783 al 1791.

      Dal 1750 al 1780 il pugilato inglese attraversò una fase molto oscura della sua storia. Incontri truccati e decisioni discutibili avevano caratterizzato molti degli incontri disputati fino ad allora. Tom Johnson è considerato colui che riportò onore e rispettabilità allo sport che James Figg aveva definito 50 anni prima la noble art. Molti storici lo definiscono un nuovo Jack Broughton.

      Conquistò il titolo, lasciato vacante dal pugile irlandese Duggan Fearns, nel 1783. Difese il titolo per quasi dieci anni contro una serie di agguerriti sfidanti.

      Nel 1789 sconfisse Isaac Perrin in un incontro memorabile al tal punto che la sfida fu ricordata con un'effige su un medaglione di bronzo.

      Fu sconfitto, all'età di 40 anni, nel 1791 dal pugile Benjamin Brain, che divenne il nuovo campione. L'incontro sarebbe dovuto svolgersi un anno prima se Brain non avesse avuto problemi di salute. Dopo la sconfitta Tom si ritirò dalla carriera pugilistica.

        fonte: www.wikipedia.it

      domenica 21 febbraio 2010

      Jack Broughton


      Nacque nel 1703 molto probabilmente a Londra, altre fonti indicano come luogo Gloucestershire. Da giovane lavorò come apprendista guardiafaro al porto di Londra. Era un ottimo nuotatore, nel 1730 vinse la prestigiosa gara annuale sul Tamigi.

      Decise di cominciare a combattere come pugile nel 1730. Iniziò come semiprofessionista e guadagnò in poco tempo una reputazione invidiabile; i suoi incontri richiamavano molti spettatori. Ci sono giunti pochi documenti risalenti al pugilato del 1700, non ci sono notizie comunque di eventuali sconfitte di Broughton. Certamente quindi non conobbe mai sconfitta fino al 1750, l'anno del suo ritiro. Per questo motivo gli storici gli riconoscono di avere detenuto il titolo di campione d'Inghilterra di pugilato dal 1730 fino al 1750. A quei tempi Il titolo d'Inghilterra corrispondeva al titolo di campione del mondo.

      Nel 1741 accettò la sfida di George Stevenson, l'incontro durò circa 40 minuti e fu molto cruento. I due pugili si colpirono duramente finché il pugno di Broughton si piantò violentemente sotto il cuore di Stevenson che cadde a terra senza sensi. Si riprese dal colpo, ma dopo un mese circa morì per le ferite riportate. Broughton, che considerava Stevenson un amico, rimase fortemente sconvolto da questa vicenda, fu così che prese la decisione di scrivere delle regole per rendere gli incontri più sicuri; una serie di regole che prenderanno il nome di London Prize Ring Rules, considerato come la prima pietra su cui nacque lo sport della boxe moderna. Furono utilizzate negli incontri di pugilato per più di 100 anni, finché non vennero elaborate le regole del Marchese del Quennsbury.

      Si considera come l'ultimo incontro ufficile in cui vennero utilizzate le sue regole quello tra John Lawrence Sullivan e Joe Kilrian disputato l'8 luglio 1889 a Richburg.

      Nel 1743 utilizzò i soldi guadagnati per aprire un anfiteatro a Hanway Street dedicato al pugilato come fece James Figg qualche anno prima. Fu proprio durante questo periodo che codificò definitivamente le nuove regole per la boxe. Nel 1744 decise di abbandonare la carriera pugilistica e di dedicarsi a seguire gli atleti che entravano a far parte della sua accademia. Il 10 aprile 1750 Broughton annunciò di voler disputare un nuovo incontro contro Jack Slack, i motivi di questa sua decisione sono sconosciuti. Nonostante fosse molto più anziano del suo sfidante era riconosciuto da tutti come favorito. L'incontro volse a suo favore nella parte iniziale, successivamente però subì una inesorabile sconfitta.

      Nel 1754 l'anfiteatro chiuse, Broughton continuò a insegnare boxe finché non morì l' 8 gennaio del 1789. Fu sepolto nel cimitero dell'Abbazia diWestminster, senza che nessun epitaffio fosse scritto sulla lapide, finché nel 1988 furono scolpite sulla pietra le parole "Champion of England" secondo quelle che erano state le richieste del pugile prima della sua morte.