mercoledì 16 dicembre 2009

GLUTAMMINA



Non è un aminoacido essenziale, ma è tuttavia estremamente importante per l'atleta. Circa il 20% di tutto il pool di aminoacidi circolante nel sangue è costituito infatti da glutammina, che si può perciò definire il veicolo più importante di trasporto di azoto tra i tessuti; è inoltre un substrato fondamentale per l'ammoniogenesi.

Viene altamente utilizzato dai muscoli in attività e per tale motivo i suoi livelli plasmatici, in corso di attività fisica protratta, diminuiscono progressivamente (tuttavia la somministrazione preventiva di aminoacidi a catena ramificata attenua questo calo). Al termine dello sforzo i livelli di gultammina plasmatica tendono a ristabilirsi in un tempo variabile da alcune ore ad alcuni giorni, a seconda dell'intensità dello sforzo eseguito e delle capacità di recupero dell'atleta.


La sindrome da sovrallenamento

Un calo permanente, anziché transitorio, dei livelli plasmatici di gultammina è sino ad ora l'unico segno biochimico correlato alla sindrome da sovrallenamento. Poiché inoltre la gultammina è un substrato energetico importante per il funzionamento dei globuli bianchi (cellule del sistema immunitario), il suo calo è stato posto in relazione con la maggior facilità a contrarre infezioni anche banali che si verifica durante la sindrome da sovrallenamento, il cui segno principale rimane il calo del rendimento fisico.

La somministrazione di gultammina trova quindi una ragione di impiego nei periodi di allenamento intenso, meglio se associata ad aminoacidi a catena ramificata, per ridurre i rischi di sovrallenamento. L' assunzione deve ovviamente avvenire prima dello sforzo (60 minuti prima).


Fonte: Dott. Garagiola


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