mercoledì 25 novembre 2009

PATTINAGGIO SU GHIACCIO

Un po' di storia ...

La patria del pattinaggio è senza ombra di dubbio l'Olanda. La storia ci tramanda che nel 1572 un drappello di olandesi fu bloccato dagli spagnoli sui ghiacci davanti al porto di Amsterdam. I soldati spagnoli armati pesantemente circondarono gli olandesi asserragliati intorno alle loro navi bloccate nel ghiaccio. Con grande sorpresa gli spagnoli videro sbucare gli olandesi che, sfrecciando fulminei su pattini, colpivano i nemici e si dileguavano imprendibili.
Non stupisce che già nel 1500 gli Olandesi disponessero di un'armata di archibugieri su pattino. Infatti sin dal 1400 i pattinatori olandesi avevano il loro santo protettore, santa Lidwina, una vergine di Schiedam. I pittori fiamminghi hanno affollato le loro tele di una moltitudine di pattinatori, vestiti di colori vivaci, con le gambe all'aria, oppure semplicemente in viaggio, con il canestro della spesa. Infatti, il pattinaggio è nato come mezzo di trasporto.

Fisiologia

Il pattinaggio, come attività sportiva ha dato origine a tre filoni:

  • il pattinaggio artistico
  • il pattinaggio di velocità
  • l'hockey su ghiaccio

Le prime gare di pattinaggio artistico e di velocità risalgono alla fine dell'Ottocento. Il pattinaggio artistico è una disciplina di elevatissimo contenuto atletico e tecnico. Richiede anni ed anni di preparazione ed un innato senso artistico espressivo. Non a caso molti campioni provengono dalla danza classica. A differenza della danza, ove è richiesta grande agilità e coordinazione neuromuscolare, nel pattinaggio è richiesta anche molta forza di gambe. Questo deriva dalla elevata velocità di esecuzione delle figure. La maggior energia cinetica consente maggior sviluppo di forza nello stacco e conseguentemente tempi di volo più lunghi che consentono evoluzioni più complesse. Inoltre, le evoluzioni del pattinaggio a coppie favoriscono una tipologia ben precisa della coppia stessa. Il maschio è robusto mentre la femmina è poco più che adolescente e la sua ridotta massa corporea favorisce le evoluzioni acrobatiche nei voli.

Nel pattinaggio di velocità domina la potenza: gli atleti di livello mondiale in questa categoria sono soggetti che estrinsecano, in assoluto, la massima potenza anaerobica ed aerobica. Ciò in virtù di doti atletiche ma anche in ragione della loro massa. In questo sport, tipicamente non antigravitario, conta infatti la potenza massima del motore (un vantaggio analogo esiste in altri sport ove la componente antigravitaria non interviene, come nel canottaggio e nel ciclismo in piano). Negli sport antigravitari (marcia, corsa, ciclismo in salita) ha evidentemente maggior peso non la potenza assoluta del motore biologico, ma la potenza rapportata al peso (si parla di potenza specifica). I grandi campioni di pattinaggio sono quindi atleti di taglia notevole. Il costo energetico del pattinaggio su ghiaccio a 20 km/h è circa la metà rispetto alla corsa.

L'hockey su ghiaccio è nato in Canada e la città di Montreal rivendica l'onore di avere organizzato le prime partite di hockey. Il Canada è un paese immenso, selvaggio e meraviglioso; l'inverno è lungo e mise a dura prova i primi colonizzatori che, nel 1530, partiti da Honfleur e guidati da Jacques Cartier, risalirono il San Lorenzo fino all'attuale insediamento di Montreal. Qualche canadese ironizza che in Canada ci sono due stagioni, luglio e l'inverno. Quindi non manca la neve e soprattutto abbonda il ghiaccio. Ogni marciapiede, ogni cortile, ogni spazio aperto è ghiacciato e i bambini, appena sono in grado di camminare, cominciano a maneggiare la mazza da hockey.
L'hockey è uno sport per campioni del pattinaggio, ma è anche uno sport per atleti duri e massicci. Il portiere, bardato e corazzato per resistere all'impatto del disco (puck, in inglese) scagliato a 300 km/ora, si presenta come un enorme mostro mascherato che incute soggezione. I giocatori sono ben protetti e portano il casco. La squadra è composta di 15 giocatori ma solo 6 sono in campo; le sostituzioni possono avvenire in qualsiasi momento approfittando delle interruzioni del gioco. Il tifo è da stadio e scalda l'ambiente. Le zuffe sono frequenti ed è singolare vedere come iniziano: infatti tutti i giocatori si sfilano rapidamente i robusti guantoni e si affrontano a mani nude che consentono una migliore presa del bavero dell'avversario. Finita la zuffa ognuno riprende i suoi guantoni. Il gioco è fulmineo e richiede scatti ed accelerazioni brucianti; per questo gli urti sono violenti. Il giocatore scorretto viene sanzionato ed escluso dal gioco durante la partita per un tempo definito dall'arbitro.

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Il più prestigioso trofeo per questo sport è la Stanley cup, vinta per la prima volta dalla squadra di Montreal nel 1893.

Allenamento

Nel pattinaggio di velocità l'allenamento ricalca la programmazione che si applica anche ad altre discipline di velocità, come ad esempio nell'atletica. Pertanto occorre migliorare la potenza anaerobica da cui dipendono scatto e forza . Ovviamente è estremamente importante l'aspetto tecnico. Nelle discipline di velocità-resistenza l'allenamento deve anche migliorare le doti aerobiche. Bisogna ricordare che dal punto vista atletico, nel pattinaggio sono avvantaggiati atleti di grossa taglia, pertanto a livello agonistico si impone una selezione basata su questo criterio.

Nel pattinaggio artistico l'allenamento tecnico è preponderante in quanto l'atleta deve sviluppare una coordinazione neuromuscolare che gli consente la perfetta esecuzione delle figure. Sono ovviamente importanti le doti artistiche ed espressive.

Vi è anche una forma di pattinaggio di tipo "turistico", molto diffusa in Olanda ove è possibile compiere veri e propri raid sui canali ghiacciati. In questo caso, l'attività diventa di tipo aerobico puro ed è quindi necessario sviluppare la resistenza allo sforzo prolungato.

Alimentazione

Si considera solo il caso del pattinaggio di tipo "turistico" che comporta lunghe percorrenze in clima freddo. Come per tutti gli sport di resistenza, occorre provvedere al reintegro calorico per compensare la spesa energetica. Il costo energetico è mediamente di 0.5 Kcal/(kg x km), quindi, per un soggetto di 70 kg, il dispendio energetico per 10 km è di 350 kcal. In genere nei raid di pattinaggio la tappa è di una ventina di km, quindi il costo energetico totale è di circa 700 kcal. Si consiglia quindi di avere sempre a disposizione qualche alimento energetico di scorta, oltre che un termos di bevanda calda.


Fonte: benessere.com


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