venerdì 8 gennaio 2010

Il King Fu


In cinese kung fu significa “adepto”, “uomo che vuol seguire il successo”, “sforzo umano” ed è proprio il duro lavoro che, da millenni, caratterizza l'apprendimento profondo dell’arte marziale. In Giappone ha assunto il nome di Kakutei-jutsu , anche se a volte lo stesso termine viene espresso nella grafia Gong-fu . Il Kung Fu proviene dalla millenaria arte da combattimento cinese, e proprio per il suo alto valore sociale è considerato lo sport tradizionale della Cina. Il termine kung fu rappresenta il nome con cui sono maggiormente note in occidente le arti marziali tradizionali cinesi, anche se definire le caratteristiche di più di 400 diverse scuole di stile risulta un compito assai arduo. Il Kung Fu rappresenta, soprattutto, il nome collettivo che racchiude al suo interno la miriade di tecniche e stili di combattimento diffusi sul territorio cinese. Fra i più importanti possiamo distinguere:

  • Chung Kuo ch'uan (pugilato cinese);
  • Ch'uan fa (metodo di pugilato);
  • Ch'uan shu (arte del pugilato);
  • Wu shu (arte marziale);
  • Wu i (abilità marziale).

Questa forma di arte marziale deve la sua fama ai film realizzati da Bruce Lee alla fine degli anni ’60: un Kung Fu rappresentato da tecniche e movimenti molto simili al Karate giapponese e da posture che riprendevano i movimenti degli animali.


Le origini

Esiste un gran numero di leggende sull'origine delle arti marziali cinesi. Quello che si sa di sicuro è che le prime rappresentazioni artistiche di uomini (probabilmente soldati) in posa marziale risalgono al periodo preistorico (oltre 4000 anni fa). Il Kung Fu rimase essenzialmente composto da una serie di danze di guerra e da esercizi fisici di preparazione militare fino al periodo denominato "primavere ed autunni" (770 - 476 a.C.) in cui nacquero e si svilupparono le grandi correnti filosofiche cinesi come il Taoismo ed il Confucianesimo. In quest’epoca le tecniche marziali iniziarono a fondersi con la filosofia e la religione fino a diventare un argomento di studio persino nei monasteri.

Dalla saggezza guerriera dell’antico Kung Fu, derivata dagli insegnamenti del Taoismo e dalla pratica dello Shaolin-si, per secoli riservato solo ai prescelti, si passò via via ad una diffusione sempre più ampia tra la popolazione civile che dall’altra causò la dispersione dei maestri su un territorio vastissimo, determinando l’ulteriore frammentazione delle conoscenze e degli stili. In Cina Popolare, la disciplina del Kung Fu è regolata dal Ministero dello Sport e insegnata da istruttori di educazione fisica dipendenti dal Ministero stesso. Nonostante le inevitabili modernizzazioni, gli stili cinesi si identificano, ancora oggi, in due grandi gruppi:

  • Weijia – Stili duri o “esterni” Allenamento delle reazioni muscolari che enfatizza l’uso della forza e la rapidità dei gesti. Sviluppo di movimenti vigorosi come calci e pugni.
  • Neijia – Stili morbidi o “interni” Allenamento dell’agilità e controllo della respirazione addominale. Si basa sullo studio della forza interiore, sull’efficacia dello spirito in combattimento, sui punti vitali della medicina tradizionale cinese. I movimenti sono naturali e vengono eseguiti con lentezza.

La pratica

L’efficacia dei vari stili tradizionali di Kung Fu si rivela all’allievo solo dopo un lungo addestramento e una pratica assidua. Le tecniche di combattimento, infatti, devono essere ripetute per innumerevoli volte, finché il praticante saprà reagire d’istinto alla pressione dell’avversario. Tutto accadrà spontaneamente in quell’attimo in cui il tempo e lo spazio assumeranno un nuovo significato. Agli occidentali potrebbe sembrare incomprensibile mantenere faticosamente le tecniche in “posizioni assurde”, soprattutto se confrontate con sport da combattimento più recenti: questo è l’antico segreto della marzialità orientale, solo con dedizione e pazienza si avrà l’accesso ad una realtà più profonda. Allenare il Kung fu, in accordo con i principi dell'antichissima medicina cinese, è un ottimo modo per raggiungere l’equilibrio psicofisico, parallelamente a tutti quei vantaggi che può dare qualsiasi disciplina sportiva (condizionamento cardiorespiratorio, eliminazione delle tossine, riequilibrio ormonale, vantaggi per l'apparato muscolo-scheletrico, miglioramento della coordinazione, ecc.). La sensazione di benessere che pervade l’organismo dopo una corretta pratica enfatizza la cura degli aspetti respiratori ed energetici che, a lungo andare, entrano a far parte della vita quotidiana.

La pratica del Kung Fu è graduale, e passa dalla comprensione delle tecniche di base e della forma

BoPosizioni
Taidu Guardie
Quan Attacchi di pugno
Jiao Attacchi di calcio
Tao LuForme, esercizi in singolo

allo studio del combattimento

Sequenze a mani nude o con armi
Esercizi con l’avversario
Combattimenti prestabiliti a mani nude o con armi
Combattimento libero

e delle armi

Armi corteDao (sciabola) Nandao (sciabola del sud) Jian (spada)
Armi lungheGun (bastone) Qiang (lancia) Jiujie-bian (frusta a nove sezioni) Erjie-Gun o Nunchaku (bastone a due pezzi) Sanjie-Gun (bastone a tre pezzi)
Altre armiSheng-biao (dardo meteora) Shuang-gou (doppi uncini) Pudao (scimitarra) Dadao (alabarda)

Il valore atletico del Kung Fu si ritrova nell'educazione e nell'affinamento dei movimenti che devono risultare comunque fluidi, morbidi ed eleganti nella loro veloce e spesso complessa successione di movimenti nei quali la centralità e l'equilibrio del corpo è fondamentale. Il successo di immagine come disciplina dimostrativa orientale ai Giochi Olimpici di Berlino 1936 ha gradualmente modificato l’antica tradizione del Kung Fu. Gli adattamenti tecnici dovuti alle esigenze competitive dell'occidente hanno operato una interessante trasformazione in sport internazionale, ponendo le premesse come futuro sport olimpico. Attualmente la International Wushu Federation - I.Wu.F. conta 86 Federazioni Nazionali affiliate che rappresentano i cinque Continenti e si stima che i praticanti del Kung Fu - Wushu nel mondo siano vicino ai 10 milioni, considerando che nella sola Cina vi sono oltre 12.000 scuole.

Fonti:

  • International Wushu Federation: www.iwuf.org
  • Federazione Italiana Wushu Kung Fu: www.fiwuk.it
  • Federazione Italiana Kung Fu: www.feik.it
  • Yantai Shaolin Martial Arts Academy: www.chinashaolins.com
  • Le arti marziali dalla A alla Z – Sperling & Kupfer
  • Guida alle arti marziali – Oscar Mondadori
  • Corso di Wushu – De Vecchi Editore
Si ringrazia: Lidia Katia Manzo

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