venerdì 29 gennaio 2010

SCI DI DISCESA: MODALITA' DI ESECUZIONE


L'allenamento a secco, per avere la massima resa, deve prevedere le stesse modalità di contrazione che vengono richieste sulla neve. Ciò può essere ottenuto variando la modalità di esecuzione dello stesso esercizio, in modo da renderlo più possibilmente simile all'impegno muscolare nelle singole fasi di piegamento, distensione, posizione assunta nella diagonale o nella massima pendenza. Nel piegamento, ovvero nella fase nella quale la muscolatura tende ad allungarsi, si determina una contrazione denominata eccentrica. In questa fase il muscolo produce forza per frenare il peso del corpo che tende ad avvicinarsi al terreno. Lo stesso tipo di contrazione avviene quando durante la discesa si "assorbe " un asperità del terreno (piccolo dosso). Per simulare tale situazione, la modalità di esecuzione dell'esercizio alla pressa, prevede un lavoro eccentrico o di frenata per impostare il quale è indispensabile conoscere il massimale di ogni singolo arto. Il carico di lavoro quindi risulta superiore al massimale. L'atleta, partendo dalla posizione di gambe piegate, 90-100° al ginocchio, dovrà utilizzare l'estensione di ambedue gli arti per allontanarsi con il seggiolino. Raggiunta la massima distensione, dovrà eliminare l'appoggio di un arto e cedendo, frenare con una sola gamba, riportando il seggiolino nella posizione iniziale (massimo piegamento dell'arto) lentamente e senza sbattere.

Nella distensione, ovvero nella fase di spinta durante una curva, gli arti inferiori vengono distesi; la muscolatura si accorcia in seguito ad una contrazione concentrica. Per simulare tale dinamica, dalla posizione di gambe piegate l'esercizio deve essere eseguito con partenza da fermo. Raggiunta la massima escursione il movimento deve essere interrotto. Ritornati alla posizione di partenza la successiva ripetizione deve essere eseguita dopo una breve pausa per evitare che l'energia elastica accumulata nel piegamento, venga riutilizzata nella successiva estensione.

Nelle fasi molto dinamiche che caratterizzano lo slalom speciale, la combinazione tra piegamento e distensione crea i presupposti per lo sfruttamento dell'energia elastica che si viene ad accumulare in particolari strutture muscolari. Tale tipo di contrazione denominata eccentrico/concentrica può essere riprodotta eseguendo l'esercizio in maniera molto dinamica, tanto da poter staccare i piedi dalla pedana di spinta (come se si effettuasse un salto). Il movimento deve comunque essere completo ma svolto senza soluzione di continuità per tutte le spinte programmate (i carichi di lavoro devono essere tali da permettere "il salto" ma non permettere che durante lo stesso il carrello del sedile arrivi a fondo corsa sbattendo sul telaio della macchina stessa).

Nella diagonale e/o nella massima pendenza lo sciatore tende a mantenere una posizione aerodinamica e "statica" a gambe piegate e busto avanti. Ciò costringe l'atleta ad assumere una posizione molto raccolta tale da limitare il più possibile l'escursione dei movimenti, soprattutto degli arti inferiori (vedi la tipica posizione ad uovo). La staticità della posizione richiede forza che viene prodotta da una contrazione isometrica ovvero senza che vi sia alcuna variazione di lunghezza del muscolo e conseguente avvicinamento dei capi articolari. Nell'allenamento, ciò può essere riprodotto eseguendo l'esercizio lentamente, con sfruttamento di tutto l'arco del movimento ed eseguendo delle pause (alcuni secondi, 5-7) alle angolature specifiche di gara.

fonte:www.benessere.com

Nessun commento:

Posta un commento