giovedì 14 gennaio 2010

SHUAI JIAO E BOKE, LO SPIRITO DELLA LOTTA

Le origini
Lo Shuai Jiao è un metodo tradizionale di lotta cinese progenitore dello judo. Arte nata in Cina circa cinquemila anni fa comprendente la lotta corpo a corpo e le proiezioni, si basa sui principi presenti in quasi tutte le tecniche di combattimento, ossia agilità, scioltezza, coordinazione, equilibrio e forza. Tuttavia i gesti atletici devono essere espressi in maniera armoniosa e il praticante deve possedere un profondo rispetto dell’avversario in modo da non causargli ferite.

L’elegante spettacolarità dello Shuai Jiao
Caratterizzato da grande fluidità dei movimenti, questa arte marziale è alla continua ricerca di morbidezza e sensibilità senza tralasciare efficacia e completezza del combattimento.
Nelle competizioni viene fortemente penalizzata una tecnica di presa statica ed è impossibile utilizzare la lotta a terra. Per questo gli atleti allenano strategie di squilibrio e inganno dell’avversario, simulando una tecnica per poi portarne un’altra decisiva. Il ritmo degli incontri è piuttosto veloce e variegato da spettacolari proiezioni.

Boke
A differenza dello Shuai Jiao, le origini del Boke risalgono all’XI secolo. L’originalità e la caratteristica bellezza di questa arte che esprime la tradizione e il carattere del popolo mongolo, è oggi praticata e seguita anche dai cinesi.

Boke:
il costume
tradizionale

Stivali in cuoio, molto robusti

Pantaloni ampi, infilati negli stivali e legati in vita con una corda

Copripantaloni decorativi, legati con cordicelle

Drappo colorato, posto intorno alla vita

Fibbia, rivestita di borchie e decorata con placche di metallo incise e colorate

Giacca di cuoio spesso

Boke:
il torneo

Su terra battuta, ampia area di gara

Cerimonia iniziale, scambio simbolico di una piccola sciarpa bianca che viene messa intorno al collo del capo squadra rivale in segno di rispetto e lealtà

Ingresso dei lottatori, con danze tradizionali e saluto fra gli avversari (pugno chiuso e mano aperta)

È tutto nell’abilità del lottatore, non esistono divisioni di peso o limiti di tempo: il primo che tocca il suolo viene definitivamente eliminato

Anche le donne, combattono tra di loro

Premiazioni, sia per chi perde (con oggetti tradizionali tipo coltelli decorati) che per chi vince (al terzo classificato un bue, al secondo un cavallo e al primo un cammello)

Dove praticare in Italia

È possibile rivolgersi all’Asi, Associazione Shuai Jiao Italia, per informazioni relative ai corsi tenuti dagli allievi italiani del Maestro Yuan Zumou,www.shouboitalia.it
Ogni due anni, si svolge a Parigi il torneo internazionale di Shuai Jiao: evento unico a cui partecipano delegazioni di lottatori mongoli, sgargianti nei loro costumi tradizionali.
Il Maestro Yuan Zumou, responsabile europeo, insegna, all’interno delle associazioni, le tecniche della Lotta Cinese Tradizionale, del combattimento a mani nude e del Tai Chi Chuan.
Portatrici di valori forti, umanitari e fondamentali, nate da una tra le più belle e antiche culture del mondo, le arti marziali rispondono ora a numerosi bisogni in materia di educazione e promozione sportiva, soprattutto in quei quartieri e città particolarmente sensibili. Questa disciplina semplice, formativa e poco costosa è aperta a tutti.


Si ringrazia per le fonti e le immagini di allievi e maestri:

Fonte: Lidia Katia Manzo

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