venerdì 29 gennaio 2010

SCI DI DISCESA: un po' di storia


Nel 1555 si pubblicò a Roma la versione italiana del testo dell'arcivescovo di Uppsala, Olaus Magnus, intitolato Historia de gentibus septentrionalibus.
Vi si descrivono "certi legni lisci e piani, piegati e ritorti in punta..... accomodati e ben fermati ai piedi con i quali le genti settentrionali si girano e trasportano sopra li alti monti de le nevi con meravigliosa destrezza ".
Circa cento anni dopo, nel 1663 il sacerdote ravennate Francesco Negri compì un lungo viaggio nelle regioni nordiche e raccolse le sue esperienze in un libro intitolato "Viaggio settentrionale". Egli riferisce di "due tavolette sottili, che non eccedono in larghezza il piede, lunghe otto o nove palme, con la punta alquanto rilevata per non intaccar la neve ". Nell'ottocento uno sciatore è il protagonista del romanzo Ondina di Fréderic de la Motte Fouqué. Nel 1888 il norvegeseNansen attraversò la Groenlandia con gli sci.

Fu un eclettico pittore svizzero, Mathias Zdarsky, alpinista solitario e montanaro di elezione a inventare lo slalom. Egli organizzò una gara di discesa con 800m di dislivello e 47 porte. Nel 1900 fu lui a proporre e fondare la Federazione Internazionale dello Sci Alpino. Era intrepido e coraggioso e sfidò i norvegesi, popolo di grandi tradizioni sciistiche, ad una gara di discesa con partenza dalla vetta del Monte Bianco.

Sempre verso la fine dell'ottocento e agli albori del novecento, nacque il turismo sciistico.
Si far risalire il business dello sci invernale all'iniziativa di un pastore metodista, certo Henry Lunn, che rientrato dalle Indie in condizioni di salute molto precarie, decise che suo compito era quello di risolvere il problema della divisione della cristianità. Così organizzò una conferenza di teologi a Grindelvald. Per organizzare i viaggi dei vari invitati, Henry Lunn mise in piedi un'agenzia turistica. Il risultato del convegno fu del tutto negativo per quanto riguardava la riunione della cristianità: rimase però l'agenzia che cominciò a gestire un flusso turistico ben presto indirizzato alla stagionalità sciistica.
Non si può terminare questa breve nota storica senza citare Hemingway che nei Quarantanove racconti parla per il suo protagonista Nick di "...una inebriante e travolgente corsa, balzi improvvisi per superare ripidi dislivelli sul fianco del monte.. con meravigliosa sensazione fisica del volo ". Bene, veniamo ad oggi. Lo sci di discesa rappresenta un vero e proprio fenomeno di rilevanza sociale, lo dimostrano le code alla partenza degli impianti e il business che ruota intorno a questa elegante attività sportiva.

fonte: www.benessere.com

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