sabato 9 gennaio 2010

L’ARTE DEL BASTONE GIAPPONESE, IL “BO-JUTSU”


Il Bo è sicuramente l'arma principale del Kobudo e, secondo fonti storiche, diffusa sull’isola giapponese di Okinawa più del to-de (l’antenato del Karate) stesso. Il bastone è lungo in media 6 shaku, ovvero circa un metro e ottanta centimetri, ma alcuni possono raggiungere anche i due metri e settanta. Come si può notare, all’ideogramma “Bo” non si fa che aggiungere il numero di shaku che il bastone misura. Il materiale utilizzato è il legno di quercia rossa o bianca, di nespolo del Giappone, di areca e di "kuba" (tipo di palma), alberi solidi e flessibili, originari della zona subtropicale di cui anche Okinawa fa parte. La forma usata attualmente è tonda ma a sezione biconica. Il centro del bastone (chukon-bu) è di circa 3 cm. mentre le due estremità (kontei) misurano entrambe circa 2,5 cm. Per i praticanti moderni il Bo, oltre a metterli in grado di combattere con un oggetto facilmente reperibile, offre anche la possibilità di condizionare la parte superiore del corpo e di sviluppare l’equilibrio.

Le origini

Antica e nobile arte, il Bo-jutsu studia il bastone come strumento per combattere.Quest’arma per forma e dimensioni andava dalla tipica clava al modello allungato dell’asta di lancia:

  • Kiriko-bo
  • Seki-bo
  • Tetsu-bo
  • Kana-bo
  • Hassaku-bo
  • Rokushaku-bo
  • Ham-bo
  • Bokken

clava di legno
clave di pietra
clave di ferro
lunga clava di ferro
bastone lungo
alabarda
bastone lungo e sottile
spada di legno


La pratica

Il bastone e le altre armi lignee, venivano usate costantemente nelle scuole di Bo-jutsu in cui si praticava il combattimento con la lancia e con la spada poiché erano meno pericolosi delle lame vere e proprie. Questo uso collaterale andò sviluppandosi nel tempo fino a costituire una vera e propria arma di combattimento per i guerrieri più esperti.

Le tecniche

Le specializzazioni dell’arte del bastone si differenziano, quindi, a seconda di quelle armate: il rapporto tra il bastone e l’arma era così stretto che non si distinguevano tecniche o strategie.

Kataesercizi formali
Honto-uchicolpi sferrati alle parti superiori del corpo diritti
Guaku-uchicolpi sferrati alle parti superiori del corpo rovesci
Hiki-otoshirisposta a un blocco
Kaeshi-tsukiaffondi a mani scambiate
Gyakute-tsukiaffondi a mani rovesciate
Tsuke-hazushiparata diritta
Maki-otoshiparata rotonda e bassa
Kure-tsukepressione con il corpo
Kure-hanashispinta con il corpo
Tai-atarirotazione del corpo
Do-harai-uchiparata contro alla metà centrale del corpo
Tai-hazushi-uchievasione rotante e parata di contro

"... Si racconta che Gonnosuke si esercitasse continuamente, fino a quando ebbe perfezionato i dodici colpi e blocchi fondamentali (combinandoli in seguito in più di settanta tecniche avanzate), che costituiscono il patrimonio tecnico del jodo moderno...."

da "I segreti dei samurai" di Oscar ratti e Adele Westbrook Ediz. Mediterranee

Fonti tratte da:

  • Ratti - Westbrook “I segreti dei Samurai”, Edizioni Mediterranee
  • Donn F. Draeger “Bujutsu Classico, Le arti marziali giapponesi come discipline spirituali”, Edizioni Mediterranee
  • International Martial Arts Federation: http://www.imaf.com

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