venerdì 29 gennaio 2010

SCI DI DISCESA: Allenamento


Le doti necessarie a dominare la tecnica includono una notevole forza nei muscoli degli arti inferiori ma anche una grande coordinazione neuromuscolare. La coordinazione si acquista con grande facilità nell'età infantile e quindi per diventare buoni sciatori bisogna calzare gli sci molto presto (simile considerazione vale anche per altre discipline ad elevato contenuto tecnico come la ginnastica artistica e la scherma).

L’allenamento nello sci di discesa include una fase a secco molto importante. Occorre migliorare la forza, la flessibilità e la mobilità articolare. Un buon allenamento a secco previene gli incidenti di percorso. Due mesi di allenamento (ottobre e novembre) in palestra ma anche all’aperto sono sufficienti a presentarsi in buona forma.
L’aumento della forza degli arti inferiori si ottiene mediante esercizi con macchine ergometriche o sollevamento pesi.
Se da un lato si ottiene un effetto positivo in termini di aumento della forza, dall’altro occorre prestare molta attenzione a non causare sovraccarichi che si traducono successivamente in infiammazioni delle inserzioni tendinee.
Il punto delicato è come sempre il ginocchio; quindi non conviene eccedere con questo tipo di lavoro.

Sugli sci, all’inizio della stagione, bisognerebbe ripassare lo stile e sforzarsi di eseguire bene i movimenti. Questo in effetti andrebbe fatto ad ogni uscita nei primi 10-20 minuti.

La fatica muscolare è il principale nemico dello sciatore e rappresenta in effetti la principale causa di incidenti; questi si verificano con maggior frequenza all’ultima discesa della giornata.

Alimentazione

Malgrado il costo energetico globale dello sci da discesa sia relativamente basso, non è infrequente che il soggetto manifesti ipoglicemia. Questa si rende anche maggiormente evidente in alta quota.
E’ quindi utile e consigliabile avere a disposizione qualche snack.
La stanchezza dei muscoli alla fine di una giornata rispecchia esattamente il forte impegno anaerobico. E’ importate ricordare che la via di produzione dell’acido lattico consuma rapidamente glicogeno muscolare, quindi la fatica è un fenomeno molto localizzato ai muscoli usati.

fonte: www.benessere.com

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